IL CASO ZANFRETTA

Il caso Zanfretta, risalente alla fine del 1978, costituisce tutt' oggi uno dei casi di rapimento da parte di alieni più famosi e interessanti al mondo, e, probabilmente, il più famoso mai accaduto in Italia. L'onesta' ed attendibilità del testimone, il metronotte Pier Fortunato Zanfretta, la sua precedente estraneità al fenomeno, la mole di elementi probanti e di testimonianze indipendenti ne fanno uno dei casi in assoluto più documentati che l'intero panorama ufologico possa offrire.

Tutto ha inizio la notte tra mercoledì 6 e giovedì 7 dicembre 1978, presso Marzano, una frazione di Torriglia, paese dell'entroterra genovese.
Pier Fortunato Zanfretta, metronotte presso la cooperativa Valbisagno, durante un normale giro di controllo scorge alcune luci bianche muoversi proprio dinanzi alla facciata dell'ultima villa della frazione, "Casa Nostra".
Intuendo la possibile perpetuazione di un furto, ferma l'auto, una 126 munita di radiomobile, ma , mentre cerca di comunicare con la centrale, la radio, le luci e tutti i circuiti elettrici cessano di funzionare.Impugnate pistola e torcia elettrica si avvicina alla villa e , dinanzi allo spigolo di un dei muri della casa, riceve un violeta spinta che lo butta a terra; si rialza, si volta, e vede una creatura alta tre metri dalla pelle molle e verde, con occhi fiammeggiantie specie di spine ai due lati della testa.

Terrorizzato, Zanfretta si precipita oltre il cancello e, dopo aver udito un sibilo fortissimo e aver scorto una sagoma triangolare sfecciare verso il cielo, giunge all'auto, la cui radio avva nel frattempo ripreso a funzionare, e dà l'allarme.Un'ora dopo, i colleghi lo ritroveranno in stato di shock e col corpo e i vestiti caldi e asciutti, nonostante l'ora notturna e la stagione. Nel prato antistante la villa, il giorno successivo i carabinieri riscontreranno una evidente traccia circolare.
Questo è il primo di tutta una serie di incontri che al termine della vicenda ammonteranno ad un totale di ben undici : undici episodi di rapimento durante i quali colleghi, forze dell' ordine, ricercatori metteranno in atto appostamenti, inseguimenti, stratagemmi che spesso li lasceranno con un palmo di naso, ma che quasi sempre permetteranno di verificare l 'inquietante realtà dei fatti. Ad esempio, dopo uno dei suddetti rapimenti, il termometro a memoria, posto all' interno dell'auto di servizio di Zanfretta, registò una temperatura di oltre quaranta gradi centigradi, di notte ed in pieno inverno.

Oppure, i braccetti collocati sulle sospensioni della fiat 127 del metronotte, furono di fatto rinvenuti spezzati, segno che l'auto poteva davvero essere stata sollevata da una forza di qualche genere.
In uno degli episodi successivi, gli inquirenti scoprirono una orma che solo un piede gigantesco avrebbe potuto lasciare, oltre alle tracce dei pneumatici dell' auto del Zanfretta. Pare poi che un sedicente gruppo di ricerca riuscisse a prenderne un calco che venne successivamente danneggiato o perduto.
E' importante notare come la sera del primo incontro ben cinquantadue testimoni riferirono di aver osservato un enorme disco luminoso.Il fatto fu confermato dall' indagine che i carabinieri comppirono nella zona.
Inoltre Zanfretta ebbe modo di confermare le sue esperienze in decine di episodi di regressione ipnotica(cento, a detta del testimone), condotte dal professor Moretti dell' Universita' di Genova, durante le quali non cadde mai in contraddizione, nonostante le continue provocazioni degli inquirenti.
D'altra parte è significativo che egli accettò di sottoporsi ad una seduta ipnotica con l'ausilio del penthotal, un potente siero della verità.Ricordiamo la somministrazione di questo farmaco sblocca totalmente i freni inibitori del paziente, rendendogli praticamente impossibile la menzogna.Anche in questo caso Zanfretta confermo' le proprie posizioni, e la prova fu definita dai ricercatori assolutamente positiva.
Quest'ultimo fatto non dovrebbe lasciar adito a dubbi, almeno sulla buona fede del testimone.