UFO news 2008

rassegna delle piu' importanti notizie UFO
e delle scoperte dell'esobiologia


Dal'69 la Francia ha un Nucleo per l'osservazione
degli oggetti volanti non identificati
Lo dirige Jacques Patenet: “Non credo agli extraterrestri,
ma è sempre meglio indagare”

Ufo

Il poliziotto francese sulle tracce dei marziani

PARIGI. L’ultimo caso risolto: oggetti luminosi avvistati da decine di abitanti nel cielo sopra l'isola d'Yeu, in Vandea. In realtà, erano lanterne tailandesi portafortuna, un uomo le aveva lanciate in volo come segno di benaugurio. A gennaio, un meteorite caduto in un campo di grano in Provenza era stato scambiato per un'astronave. Ora rimane da capire quell'aureola arancione fotografata durante un temporale vicino a Lione.
Meno male che c'è Jacques Patenet. Senza di lui, l'universo sembrerebbe più minaccioso di quel che è. Trecento miliardi di stelle nella nostra galassia, altre 100 galassie come le nostre: c'è da perderci la testa. Questo anziano astrofisico, capelli bianchi, cravatta sempre impeccabile e modi garbati, difende la nostra razionalità. Il suo mestiere -cacciatore di Ufo - non deve trarre in inganno. Patenet è un esperto autorevole. Lavora da più di trent'anni per il ministero della Difesa, insieme alla gendarmeria che raccoglie avvistamenti, paure, suggestioni.
Niente fantascienza o incontri ravvicinati. Qui si tratta di verbali di polizia e inchieste scientifiche. È dal 1969 che la Francia ha un nucleo per l'osservazione degli “oggetti volanti non identificati”.
Le segnalazioni alle autorità sono costanti, con alcuni picchi temporali (per esempio il 1980 e il 1993) e spaziali (Provenza e regione parigina). Quest'anno, però, sembra destinato a segnare un nuovo record. Trenta avvistamenti nei primi sei mesi, quasi il doppio del 2007. Ma anche questo è mistero presto svelato. Il Geipan - il centro di ricerca guidato da Patenet - ha da poco messo in rete il suo archivio. Oltre 1.600 verbali, con le relative inchieste. L'interesse di chi crede o teme gli Ufo è stato tale che il sito è finito ripetutamente fuori uso. E gli X-Files francesi invece di rassicurare, hanno aumentato fantasie e strane percezioni.
“Mettendo in rete il nostro archivio - spiega Patenet - volevamo smontare gli appassionati del complotto”.
Il centro di studio si trova a Tolosa, qui arrivano tutte le denunce: testimonianze, disegni, foto e video. Scartate le ricostruzioni più inverosimili (un terzo), viene chiesto il parere di esperti: astronomi, fisici, ingegneri spaziali. Quasi metà delle manifestazioni “paranormali” vengono spiegate conun fenomeno naturale: albe boreali, eclissi, lampi, fuochi d'artificio ma anche meteoriti o pezzi di fusoliere caduti dallo spazio. Un 15% soltanto delle segnalazioni corrisponde a “fenomeni aerospaziali di Tipo D”. Ovvero enigmi senza risposta. Ce ne sono una decina in tutto, eventi celesti che resistono a ogni logica.
“Non credo alla vita extraterrestre. Ma penso sia giusto indagare per non lasciare questo fenomeno a sette o ciarlatani” spiega Patenet. Le inchieste possono durare a lungo. Nel 1995, due contadini francesi avevano visto precipitare nella loro fattoria un cilindro metallico incandescente. Secondo la Nasa, era il detrito di un satellite russo messo in orbita pochi giorni prima. Ma poi gli studiosi avevano scoperto un sigillo del Terzo Reich. Soltanto nel 2000, si è scoperto che si trattava di un frammento di granata della seconda guerra mondiale. L'importante, dice adesso Patenet, è portare la gente a testimoniare, a esprimere le proprie paure.
Niente ideologia, soltanto un meticoloso lavoro di investigazione. E sulla porta del suo ufficio, sarebbe pronto a mettere lo slogan del tenente Mulder, protagonista della serie tv X-Files: “Io voglio credere”. Solo così si possono prevenire possibili fobie collettive.

IL QUESTIONARIO: Il Centro nazionale di studi spaziali accetta segnalazioni solo se presentate rispondendo a un lungo questionario

DOVE? A CHE ORA?: Il questionario chiede dettagli sul posto e l'ora dell'avvistamento, sulle condizioni meteo e sulla presenza di rumori

CHI?: Quanti anni ha chi ha visto l'Ufo? Che lavoro svolge? Che istruzione ha? Che reazione ha avuto?

SCETTICI O CREDENTI? Il questionario indaga anche l'atteggiamento dell'avvistatore: ne aveva già visti in passato? Ne parla spesso?

EVENTI SUCCESSIVI: A chi denuncia un avvistamento viene chiesto se sia avvenuto qualcosa dopo e se abbia presentato sintomi

L'OGGETTO: Il questionario chiede traiettoria, dimensione, forma, colore, luminosità dell'oggetto non identificato Da quando gli archivi sono stati messi in Rete gli avvistamenti sono raddoppiati

PER SAPERNE DI PIÙ: www.cnes-geipan.fr - www.nationalarchives.gov.uk/ufos

ANAIS GINORI
La Repubblica
19 agosto 2008

Il video dello strano oggetto è stato fatto nel giardino di casa con un cellulare

Un Ufo nel cielo di Gassino

L'avvistamento è stato fatto da due bambini di 11 e 12 anni

Gassino. Quando Andrea e Lorenzo hanno cominciato a fare dei brevi filmati con il loro cellulare tutto potevano aspettarsi tranne che trovarsi di fronte a un oggetto volante non identificato. Però è proprio quello che è successo qualche settimana fa in un giardino di Gassino, e adesso quel filmato sta facendo discutere il popolo di Internet.
Sono all'incirca le 10 del mattino del 18 luglio, quando Andrea, 11 anni, e il suo amichetto Lorenzo, 12 anni, si trovano in un giardino di via Ungaretti a Gassino. La giornata è ideale per giocare all'aria aperta e loro afferrano un videofonino e cominciano a riprendersi. I due non notano nulla di strano fino a qualche ora dopo, come racconta Vincenzo, il padre di Andrea: “Quando hanno riguardato i filmati -racconta - gli è parso di vedere qualcosa che a occhio nudo non avevano notato”. Ma l'immagine è difficile da identificare: i bambini si stavano agitando, il cellulare era troppo veloce per capire di cosa si trattava. “Così -prosegue Vincenzo - per capirci qualcosa di più, abbiamo scaricato il filmato sul Pc e l'abbiamo guardato al rallentatore”. E il fermo immagine che è comparso sullo schermo è quello che potete vedere in questa pagina: un'immagine sgranata, ma che certamente suscita molti dubbi e tanta curiosità.
“Siamo subito tornati in giardino, ma ovviamente di quell'oggetto non c'era più traccia. E’ la prima volta che ci capita un fatto del genere, onestamente non so cosa possa essere; anche per questo abbiamo messo il filmato su Internet, per vedere se qualcuno ha delle spiegazioni”. Per ora il dubbio rimane ma una cosa è certa: Andrea e Lorenzo, al ritorno a scuola, invece delle solite foto al mare, avranno un ricordo delle loro vacanze estive molto particolare da far vedere ai propri compagni.

Claudio Neve
Torino Cronaca
12 agosto 2008


Poco dopo gli attentati del 2001 violò 97 computer di proprietà del Pentagono.
Gary McKinnon, scozzese, si difende:
"cercavo solo le prove dell'esistenza degli alieni"

Sarà estradato il n.1 degli hacker
Rischia di finire a Guantanamo

I suoi avvocati: "Vogliono un capro espiatorio per la lotta al terrorismo".
Lanciava gli attacchi dalla sua camera, con una connessione da 56k

LONDRA - Per le autorità americane è il pericolo pubblico numero uno, il più temibile hacker di tutti i tempi. Per questo lo vogliono processare negli Usa. Si è introdotto nei sitemi informatici del Pentagono, in tutto ha violato un centinaio di server, poco dopo gli attacchi alle Torri Gemelle del 2001 ed è accusato di avere "perpetrato la più grande intrusione nei computer della Difesa di tutti i tempi".
Gary McKinnon, scozzese di 42 anni, programmatore e amministratore di sistemi informatici disoccupato, sostiene che di lui vogliono fare "un capro espiatorio" e si difende: "non sono un terrorista, volevo solo trovare la prova dell'esistenza degli extraterrestri". La Camera dei Lord inglese ha dato oggi il via libera all'estradizione negli Stati Uniti. I suoi avvocati annunciano battaglia e vogliono ricorrere alla Corte europea dei diritti dell'uomo: "così il nostro cliente rischia di finire a Guantanamo".
Come Keanu Reaves, 'Neo' nel film Matrix, anche McKinnon aveva un nome di battaglia molto noto per le sue incursioni: 'Solo'. E proprio come il protagonista della pellicola, mentre tutto il mondo lo cercava, lui se ne stava tranquillo nella sua camera da letto e apriva la porta a chi bussava un po' assonnato: "Sono un nerd del computer, i miei intenti erano inoffensivi - si giustifica 'Solo'. Ai media ha dichiarato che era alla ricerca della prova dell'esistenza degli Ufo. Tra i segreti che avrebbe trovato nei terminali statunitensi ci sarebbe anche quello "meglio conservato del mondo", ovvero un'energia pulita e gratuita che il governo americano terrebbe nascosta. E una lista di "ufficiali non terrestri", secondo lui destinati a missioni su altri pianeti. Ma ha ammesso, i suoi ricordi sono un po' annebbiati perché nei suoi attacchi era poco lucido per via dell'effetto di birra e cannabis.
(NDR: Da altre fonti giornalistiche statunitensi e inglesi, Mc Kinnon parla di una verità ben celata che potrebbe cambiare le sorti dell'umanità. McKinnon era alla ricerca, oltre che delle prove dell’esistenza degli alieni, di dati sulla tecnologia soppressa, ciò che egli stesso ha definito “il segreto meglio conservato del mondo. Nei files del Pentagono ha trovato l’esistenza di un progetto denominato "Disclosure Project" dove esperti in vari campi della aeronautica dichiarano che gli USA hanno catturato astronavi e le hanno smontate per esaminarle, conoscono l'anti-gravità, è possibile ottenere energia gratuita disponibile per tutti. E tutto di origine extraterrestre. Negli archivi segreti della NASA McKinnon avrebbe trovato una dichiarazione secondo la quale nell'edificio numero 8 del Johnson Space Centre si cancellano regolarmente le foto degli UFO dalle immagini satellitari ad alta risoluzione. C'erano cartelle denominate “filtrate” e “non filtrate", "elaborate" e "grezze". E’ riuscito ad aprire solamente una di queste cartelle e a visualizzare una sola immagine che, però, non è riuscito ad acquisire sul suo computer. McKinnon la definisce un’immagine stupefacente, di qualcosa che era sopra l’emisfero terrestre ma che non era terreste. Dichiara: “Tenendo a mente che era una connessione internet molto lenta, a 56k, all'epoca del dial-up, ho abbassato la risoluzione. Quanto è apparso sul mio monitor era straordinario, il culmine di tutti i miei sforzi. Era l'immagine di qualcosa che non poteva essere prodotto da mani umane. Si trovava sopra l'emisfero terrestre. Assomigliava a un satellite. Aveva la forma di sigaro e aveva cupole geodesiche sopra, sotto, e ad entrambi le estremità; malgrado la bassa risoluzione l'immagine era molto ravvicinata. Questa cosa era sospesa nello spazio, non aveva giunture e nessuno dei segni della normale fabbricazione umana”).
Non che questi vizi abbiano reso il pirata informatico meno efficiente. Tra il 2001 e il 2002 è entrato in decine di migliaia di computer americani e ne ha violati 97 appartenenti a Pentagono, Esercito, Nasa, Marina e Aereonautica. Ha forzato più di 950 parole d'ordine, in molti casi, racconta, semplicemente digitando la parola "password". Ha cancellato dati sensibili dai sistemi operativi, e in un caso ha mandato in tilt per 24 ore più di 2mila computer. In tutto ha causato danni per 700mila dollari. Il tutto con una misera connessione dial-up da 56k e un software in uso alla Difesa. L'imputazione più grave è quella di "avere attentato alla sicurezza nazionale". La sua passione è cominciata da ragazzo, dice, "quando ho visto il film 'War Games', con Mattew Broderick". E qualche volta si è anche firmato, come nel caso del messaggio lasciato sugli schermi delle forze armate: "La politica straniera degli Stati Uniti è terrorismo di stato. Non è un caso che ci sia un'enorme falla nella sicurezza dopo l'11 settembre. Sono Solo. E continuerò a seminare il disordine ai più alti livelli".
Il team di legali si è opposto strenuamente al provvedimento: "McKinnon non è un terrorista, né simpatizza con i terroristi e deve essere giudicato in Gran Bretagna, perché da qui sono partiti gli attacchi - sostiene la difesa - se venisse processato negli Stati Uniti rischierebbe fino a 60 anni di prigione, potrebbe essere classificato come 'nemico combattente' e venire rinchiuso a Guantanamo. Una pena assolutamente sproporzionata". Arrestato nel 2002 e mai incriminato nel Regno Unito, l'hacker scozzese aveva perso un primo ricorso contro l'estradizione davanti all'Alta Corte. Nel secondo rifiuto opposto dalla Camera dei Lord, l'argomentazione della gravità maggiore con cui vengono puniti i crimini informatici negli Usa è stata respinta: "i due sistemi giuridici non sono poi così diversi".

Repubblica
30 luglio 2008


Edgar Mitchell andò sulla Luna. Fredda replica della Nasa:
non condividiamo le sue idee

L'astronauta che crede agli alieni

“Sono piccoli possiedono grandi occhi e hanno intenzioni amichevoli”

ROMA- “Gli alieni ci hanno già visitato più volte, ma il tutto ci viene rigorosamente tenuto nascosto dalle autorità dei governi. Ma non è tutto: gli E.T. sono proprio simili a quelli che sono stati dipinti tante volte dai film di fantascienza, piccoli, con gli occhi oblunghi e non hanno cattive intenzioni nei nostri confronti”. Affermazioni, queste, che non provengono dal solito mitomane, ma da Edgar Mitchell, il sesto uomo ad aver camminato sulla Luna con l'Apollo 14, nel 1971. I dettagli sono stati raccontati durante un'intervista fatta alla Kerrang!, una radio degli Stati Uniti, in occasione del 39mo anniversario dello sbarco dell'uomo sulla Luna.
Il conduttore, Nick Margerrison, non prevedeva certo di sentirsi raccontare storie di extraterrestri dall'astronauta quando gli ha posto la domanda se credesse o meno negli alieni. Ma Mitchell ha dichiarato: “Sono stato abbastanza privilegiato da sapere con certezza che siamo stati visitati sulla Terra e che gli ufo sono un fenomeno reale. E stato tenuto segreto dai nostri governi per circa 60 anni, ma lentamente le notizie stanno sfuggendo al controllo e alcuni di noi sono stati abbastanza fortunati da essere stati informati su alcuni eventi. Credo che ci stiamo avvicinando ad una rivelazione ufficiale”. Parole che lasciano stupefatto il conduttore, il quale ribadisce ai suoi ascoltatori che sta proprio parlando con un astronauta sceso sulla Luna. Va da sé che gli chiede come sono fatti gli alieni e che intenzioni hanno nei nostri confronti. “Forse vi è capitato di vedere qualche disegno di tali creature che ci paiono strane: dalle mie fonti posso dire che sono abbastanza fedeli. Per quel che riguarda le loro intenzioni va detto che sono amichevoli, perché se fossero ostili non saremmo più qui da molto tempo”, ha continuato Mitchell.
Il misterioso “caso Roswell” del 1947, che secondo gli ufologi si spiega come conseguenza di un incidente a bordo di una nave aliena che la fece precipitare sulla Terra (mentre la versione ufficiale parla di resti di un pallone sonda caduto nel deserto del New Messico o di manichini lanciati per provare nuovi paracaduti) è un fatto ancora sotto investigazione, secondo Mitchell, e così altri casi del genere opportunamente occultati. Immediata è stata la reazione della Nasa, la quale, attraverso un portavoce, ha fatto sapere che “Il Dottor Mitchell è un grande americano, ma non condividiamo le sue idee su queste tematiche”. Oggi l'astronauta ha 77 anni e non è mai stato visto con occhio benigno dalla Nasa, già da quando si scopri che condusse esperimenti del tutto personali di telecinesi e comunicazioni psichiche durante il volo che lo portò dalla Terra alla Luna, esperimenti che comunque non portarono ad alcun risultato di nota.

LUIGI BIGNAMI
Repubblica
26 luglio 2008


mentre la luna gli sfila davanti

La Terra dal punto di vista degli alieni

Un breve filmato di mezzo minuto mostra il nostro pianeta, visto da molto lontano

È stata la sonda spaziale Deep Impact, lo scorso maggio, a catturare le immagini che hanno permesso agli scienziati di assemblare un breve video in cui si vede ciò che altre forme di vita lontane vedrebbero se puntassero un telescopio potentissimo sul nostro pianeta.
IL VIDEO - Posizionata a 50 milioni di chilometri di distanza da noi, Deep Impact ha scattato una serie di fotografie (una ogni 15 minuti, per un giorno intero) che sono state poi utilizzate per realizzare un breve video della durata di 30 secondi che testimonia il passaggio della Luna di fronte alla Terra mentre ruota sul proprio asse. «Disporre di riprese della Terra realizzate da tanto distante ci aiuta nella ricerca di forme viventi su altri pianeti, poiché dà l'idea di come ci apparirebbe un lontano mondo alieno simile al nostro», ha spiegato Michael A'Hearn della University of Maryland.
DETTAGLIO - Il movimento del nostro satellite naturale è stato osservato altre volte in passato, ma mai in modo così dettagliato. «Per catturare delle immagini simili una civiltà aliena dovrebbe in realtà disporre di tecnologie che oggi non siamo nemmeno in grado di immaginare», ha detto Sara Seager del MIT, aggiungendo che «diversamente non vedrebbero altro che un puntino luminoso». Esattamente come quelli che osservano gli astronomi terrestri quando guardano al cielo con i loro telescopi. Ora il video regalatoci da Deep Impact permetterà ai nostri scienziati di scoprire qualcuno dei segreti che si nascondono dietro quelle luci lontane.

Alessandra Carboni
Corriere.it
18 luglio 2008


Ma che cosa sono 'Sti Ufo”
Quando Churchill cercava alieni

Resi pubblici i “file” della Difesa britannica: migliaia di avvistamenti
Anche la Nato era preoccupata: “A rischio la sicurezza in Europa”

Che cos'è questa storia dei dischi volanti? Ci sono delle implicazioni? Qual è la verità?”. Tre domande che oggi come ieri assillano studiosi, curiosi di professione e comuni cittadini - tutte rimaste senza risposta. A chiedersi che cosa ci sia di vero intorno agli Ufo, mettendo le cose nero su bianco, era in questo caso lo Stato fatto persona: Winston Churchill. Che in una minuta ministeriale riservata e datata 28 luglio 1952 - emersa dagli archivi britannici - striglia i suoi e pretende risposte.
Esistono, dunque, gli extraterrestri? I migliaia di avvistamenti registrati nel corso dei decenni rappresentano il frutto di un'allucinazione di massa o sono incidenti di percorso nella fabbricazione della madre di tutti i segreti di Stato? Scavando nelle centinaia di documenti recentemente desecretati dal governo britannico, più che risposte si ricavano altre domande: gli X-Files di sua Maestà non contengono nessuna “pistola fumante”. Eppure rivelano ansie istituzionali, procedure, protocolli: gli Ufo interessano, eccome.
Proprio quando la Gran Bretagna, grazie al “Freedom of Information Act”, la legge che permette di accedere a molte informazioni sino a ieri riservate e gelosamente custodite da ministeri e agenzie governative, riscopre il suo passato “marziano”, gli omini verdi tornano a fare capolino. Nelle ultime settimane, infatti, il Regno Unito è stato, infatti, il teatro di molteplici avvistamenti. Non è la prima volta che agenti di polizia e soldati sono protagonisti di avvistamenti “alieni”. I documenti, se da una parte mostrano una preponderanza di rapporti resi da semplici civili, dall'altra registrano il coinvolgimento di piloti della Raf o di altri corpi militari. Certo è che il ministero della Difesa, che si occupa “d'ufficio” della questione aliena, ha un bel d'affare a sminuire la portata degli avvistamenti. La posizione ufficiale, adottata anche nel caso di alcune interrogazioni parlamentari, è la seguente: “Il ministero si occupa di Ufo solo quando gli avvistamenti possono porre un diretto pericolo alla sicurezza nazionale”. Una dicitura che comprende tutto e niente. In un documento si apprende che, dal 1978 al 1984, si sono verificati nel Regno Unito 3104 segnalazioni d'incursione aliene. Tra queste, ovviamente, figura il caso della foresta di Rendlesham, la Roswell in salsa britannica, che coinvolse la base Raf di Woodbridge. Una volta trapelato, l'incidente assunse dimensioni esplosive: un gruppo di testimoni vide un oggetto di forma triangolare, alto due metri e largo tre, atterrare tra gli alberi, illuminandoli con una luce fortissima. Nei giorni successivi si scoprirono molti segni sul terreno e si rilevarono radiazioni gamma e beta di intensità 10 volte superiori rispetto al normale, mentre i radar dell'Aviazione presentavano tracciati fortemente disturbati. Non è un caso che, pochi mesi dopo la fuga di notizie, Lord Hill-Norton, ex capo dell'esercito britannico e della commissione Nato, chieda a Lord Trefgarne, sottosegretario alla Difesa, un “incontro privato” per discutere di Ufo.
“Non credo ci sia dubbio - scrive Hill-Norton, che conosce a menadito il codice governativo - che gli avvistamenti registrati negli ultimi tempi rappresenti un chiaro pericolo per la difesa nazionale”. E quindi elenca una serie di punti che vorrebbe trattare con il sottosegretario, garantendo “il più stretto riserbo”. Niente registrazioni ufficiali, dunque. Alla richiesta di precise informazioni riguardo gli avvistamenti effettuati da personale militare, e ai relativi documenti - tracce radar, testimonianze, riprese video - eventualmente in possesso del ministero, i funzionari non sanno come rispondere.
“Da come si decide di procedere su questo punto - si legge - dipendono anche le informazioni contenute nelle altre risposte”. Lord Hill-Norton, che dopo aver servito la patria ed essere elevato al rango di Pari del Regno si era tramutato in un guardiano della verità, compresa la questione Ufo, sapeva bene che i dati relativi agli avvistamenti militari erano, e restano, i più spinosi. L'ex soldato, poi, vuole sapere se esiste un “dipartimento speciale” che si occupa degli extraterrestri. Eventualità che verrà categoricamente smentita da Lord Trefgarne, che, però, rivela come “ogni informazione venga passata ai colleghi dei servizi segreti che mostrano un grande interesse per gli Ufo”. E questo è già un aspetto su cui normalmente gli uomini della Difesa tendono a glissare. Lord Hill-Norton, che a onor di cronaca riteneva autentico il caso della foresta di Rendlesham, confessa di ritenere che in Gran Bretagna vi sia “un problema Ufo” e si lamenta del fatto che il ministero abbia cercato di insabbiare gli eventi di Woodbridge. Il sottosegretario lo rassicura che nessuna informazione sensibile è tenuta nascosta e riconosce che “vi sono avvistamenti che restano senza spiegazione”.
Ma la “verità”, quando si tratta di alieni, si fa più liquida del solito: a chi chiede se vi sia un dipartimento speciale del ministero che si occupa di Ufo i funzionari rispondono picche - salvo poi scoprire che una sezione c'è ed è la GE3; a chi, come Lord Hill-Norton, vuole sapere se siano mai stati compiuti studi riservati sugli alieni si risponde “al ministero non perdiamo tempo e risorse per qualche avvistamento”.
A Churchill, però, viene presentato un “rapporto completo” stilato dall'intelligence e datato 1952, che spiega il fenomeno Ufo attraverso quattro variabili razionali - dalla “bufala” ai “fenomeni atmosferici”. Molto rassicurante. Peccato che l'esistenza di tale studio sia stata tenuta segreta per oltre 50 anni.


Misteri
OGGETTI NON IDENTIFICATI NEI CIELI DELLA GRAN BRETAGNA

Allarmi mai resi noti
Soltanto tra il 1978 e il 1984 furono segnalate 3104 incursioni di velivoli misteriosi

Un grande beffato
Nemmeno il curiosissimo Churchill è riuscito a risolvere gli interrogativi sulla vita extraterrestre

LA ROSWELL INGLESE Un oggetto luminosissimo e radioattivo atterrò nel bosco vicino a una base della Raf

MATTIA BERNARDO BAGNOLI
LA STAMPA
9 luglio 2008


In Galles, pochi giorni fa, l'avvistamento da parte di 3 agenti in elicottero

UFO, SI APRONO GLI ARCHIVI SEGRETI

Dossier pubblici in Francia e Gran Bretagna.
«Restano i misteri». Ancora avvistamenti

In Galles, qualche giorno fa, l'ultima puntata di una storia infinita: tre elicotteristi hanno dichiarato di aver avvistato un oggetto strano, che emanava forti luci, e di aver provato a seguirlo. Non ci sono riusciti perché ad un certo punto, puf, tutto è sparito. La solita vicenda di Ufo, con il consueto epilogo che porta a dire che siamo di fronte a episodi e a testimonianze inattendibili? Forse sì, ma forse no, perché queste tre persone hanno garantito di non aver preso abbagli, di essere lucide, sobrie e perfettamente in sé. Del resto, se non fossero nelle condizioni psicofisiche per volare, nessuno le metterebbe su un elicottero. Tre militari e per di più operativi, dunque, ovvero gente costretta a controlli metodici e regolari: la loro vicenda, come minimo, deve essere pesata con più attenzione rispetto a quella di persone più facilmente suggestionabili, perché è vero che i cialtroni, in buona o in cattiva fede, non sono mai mancati nella casistica degli oggetti volanti non identificati. Però non è mai mancato nemmeno il mistero. Più o meno denso, più o meno decifrabile. E comunque, sempre affascinante.

Ufo e ufologia sono di nuovo prepotentemente d'attualità, ammesso che siano mai passati di moda. Prima dei fatti nel Galles, ci sono stati il ritorno di avvistamenti a Phoenix (storica terra d'elezione per dischi volanti e cotillons) e le ore di tensione a bordo dello Shuttle Discovery, quando una luce si è messa a «pedinare » la navicella (la Nasa ha poi tranquillizzato gli astronauti: si trattava di un pezzo di isolante perso dallo stesso veicolo spaziale). Infine, soprattutto, ci sono i passi compiuti dai governi, che sempre più di frequente declassificano gli X-files relativi alla materia: in questo mese di giugno è stata la volta della Gran Bretagna, ma nel solo 2008 avevano già aperto gli archivi la Francia e l'Ecuador.

L'apertura dei dossier procede per gradi. L'Inghilterra ne ha messi a disposizione otto, per quelli che restano occorre attendere ancora. A occhio e croce, i documenti più interessanti paiono quelli relativi ai rapporti dell'ex Kgb (127 pagine di registrazione di eventi non normali) e una testimonianza che giunge dall'Ecuador. A margine dei 44 casi declassificati, un ufficiale, William Salgago, afferma senza ombra di dubbio «che ci sono velivoli di origine extra terrestre nella nostra atmosfera e che dobbiamo condividere il nostro spazio con esseri di altri mondi». Ma perché adesso i governi aprono i dossier? «Il fenomeno Ufo è diventato di massa: serve una risposta — spiega Enrico Baccarini, dirigente del Cun, il Centro ufologico nazionale —. Decenni di indagini e studi da parte di vari governi hanno prodotto più domande che risposte. Tutto ciò, unito alle incessanti richieste di comuni cittadini e di varie associazioni, ha indotto le autorità a sbloccare parte dei propri archivi». Resta da capire se la scelta si lega, come sostengono al Cun, all'opportunità di preparare la gente oppure alla certezza che si possono togliere i vincoli in quanto non c'è nulla di decisivo e di preoccupante. Quest'ultima tesi, tra l'altro, è stata usata proprio in occasione dell'apertura degli X-files inglesi. «La teoria dell'acclimatazione al fenomeno — commentano al Cun — viene sostenuta a fronte di una consapevolezza che da parte dei vari governi non tutto è stato ancora detto.

Il segreto di Stato unito al pericolo di possibili choc culturali inducono alla cautela nel rendere pubbliche le informazioni». Intanto cresce nel mondo la voglia di Ufo, la voglia di alieni. E l'interesse, secondo Baccarini, non è solo e tanto per le componenti immaginifiche del fenomeno, «quanto perché è sempre più ampia la consapevolezza che la vita non è patrimonio esclusivo della Terra. Il Vaticano stesso ha ammesso tale possibilità («Si può credere in Dio e negli extraterrestri » ha dichiarato l'astronomo-teologo José Gabriele Funes, ndr) e le ultime scoperte delle sonde inviate provano l'evidenza di forme di vita batterica su Marte; infine, la scoperta di pianeti extrasolari simili al nostro avvalora la non unicità del sistema solare in cui siamo collocati». Perché dovremmo essere soli nell'universo?, si chiedono al Cun. «Più di sessant'anni di avvistamenti nei cieli, registrati da piloti militari, uomini di governo, scienziati, comuni cittadini dimostrano— dice Baccarini — la presenza di un fenomeno tangibile. Decine di commissioni governative lo hanno esaminato, non riuscendo mai a classificarlo, nella sua totalità, come di origine naturale o terrestre. La stessa Aeronautica militare possiede un proprio ufficio che si occupa del censimento statistico di questi oggetti.

La realtà è che il fenomeno Ufo esiste e interessa a vari livelli tanto gli establishment governativi quanto coloro che si trovano ad avvistare qualcosa di anomalo». Fermandoci al solo caso dell'Ami e bloccando la ricerca a ritroso al 2001, sono 32 i casi che non hanno trovato una spiegazione attendibile. Nel 2005 si è registrata poi l'uscita dell'ex ministro della Difesa canadese Paul Hellyer in una conferenza a Toronto: ricordando di aver partecipato dal 1963 al 1967 alle riunioni dell'Alleanza Atlantica, dichiarò che dal 1947 (quando il pilota Kenneth Arnold disse di essersi imbattuto in una serie di flying saucers, episodio di poco anteriore al caso Roswell e al presunto ritrovamento di un'astronave schiantatasi al suolo) gli Ufo volano in totale libertà sopra i nostri cieli. Non solo: il desiderio degli Usa di tornare sulla Luna entro il 2020 sarebbe da legare alla necessità di creare una base che permetta di difendere la Terra dagli attacchi intergalattici. Curiosamente, negli anni 70, anche di questo si parlava in una serie di telefilm diventata cult: chi non ricorda Shado, l'organizzazione costituitasi per combattere in assoluto segreto una razza aliena in via d'estinzione che sperava di sopravvivere catturando uomini per usarli come pezzi di ricambio? «L'evidenza che fenomeni sconosciuti sono presenti nei nostri cieli — dice ancora Baccarini — è ormai incontrovertibile.

Già nel IV secolo dopo Cristo, lo scrittore latino Giulio Ossequente ci parlava di "scudi infuocati" che stazionavano nei cieli dell'antico impero romano. Gli Ufo esistono dunque da molto prima di quanto si possa pensare e la storia stessa testimonia questa realtà. Oggi non si discute più sull'evidenza del fenomeno, ma semmai sulla sua natura o sulle sue possibili implicazioni sociali, culturali e tecnologiche».

Flavio Vanetti
Corriere della Sera.it
30 giugno 2008


La classifica stilata dal tabloid «sun»

Dalla Scozia all'India: top ten degli Ufo

Sono migliaia i filmati che immortalano oggetti volanti non identificati.
Le immagini più famose e stupefacenti

LONDRA - Da quando alcuni soldati britannici della caserma di Tern Hill nella contea dello Shropshire hanno dichiarato di aver visto e filmato tredici oggetti volanti non identificati, in Inghilterra è scattata una vera e propria psicosi Ufo. Giornali e riviste quasi ogni giorno segnalano nuovi avvistamenti in Gran Bretagna e nei programmi televisivi impazzano famosi ufologi che spiegano i segreti degli alieni. Il tabloid britannico The Sun, per non essere da meno, elenca i video più celebri degli ultimi anni in cui sono stati immortali gli avvistamenti di presunti Ufo.
BONNYBRIDGE - Secondo il Sun la maggior parte dei video sarebbero filmati amatoriali girati da cittadini comuni che vivono per lo più negli Usa e in Gran Bretagna, ma vi sono anche immagini che provengono dalla lontana India e dal Vietnam. Il primo è un video girato circa un anno fa a Bonnybridge, a soli 50 km da Edinburgo in Scozia. In esso compare una presunta navicella spaziale multicolore che all'improvviso cambia forma. «I bordi della navicella sono illuminati da una luce verde - commenta con un po' di ironia il Sun -. Probabilmente è lo stesso colore dell'equipaggio alieno». Certo è che in Scozia vi sono ogni anno 300 avvistamenti di presunti alieni e Bonnybridge è diventata nel corso degli anni la «capitale degli Ufo» tanto che un gran numero di turisti da tutti il mondo invade la città scozzese con la speranza di poter avvistare qualche oggetto volante non identificato.
DALL’IRLANDA AL VIETNAM - Il secondo filmato proviene dall'Irlanda del Nord e precisamente da Bangor, nella contea di Down e anch'esso è stato girato l'anno scorso: guardando le immagini si possono notare diverse luci che si muovono nel cielo. Secondo un reportage della Bbc, però, questi bagliori non sarebbero affatto delle navicelle spaziali aliene, ma innocue lanterne cinesi che di solito sono accese durante le feste e poi sono lanciate al vento, provocando una effetto luminoso che può facilmente ingannare. Ci trasferiamo sull'isola di Phu Quoc, in Vietnam, per ammirare un filmato girato il mese scorso: mostra un oggetto volante non identificato che esplode in volo mentre sorvolava l'isola. Secondo le autorità locali non si tratterebbe di un aereo perché al momento dell'esplosione non vi era nessun apparecchio civile o militare che sorvolava l'isola di Phu Quoc. Alla fine gli abitanti di Kampot, provincia cambogiana a soli 10 km dall'isola vietnamita, hanno confessato ai media locali di aver sentito una forte esplosione e di aver trovato sulla terraferma diversi reperti di metallo grigio grandi più di un metro e mezzo.
DALL’INDIA ALLA FRANCIA - Il quarto video presentato dal Sun è stato girato l'anno scorso a Annaikatti, nello stato di Tamil Nadu, in India. Diverse luci compaiono nel cielo formando due gruppi di sfere luminose. Seguono le immagini girate otto anni fa da due militari in volo su Brighton che con una telecamera immortalano una misteriosa luce nel cielo inglese che potrebbero sembrare un vero e proprio disco volante. Ci si trasferisce a Città del Messico e si guarda il famoso filmato girato il 6 agosto 1997 da un cittadino sudamericano in cui si vede una presunta navicella spaziale sorvolare i grattacieli della capitale messicana. La rassegna si chiude con le stupefacenti immagini girate a Wilshire in Inghilterra (si vede chiaramente nel cielo un oggetto volante circolare) e quelle riprese nella Francia meridionale da un videoamatore (si nota in lontana qualcosa che assomiglia a una navicella spaziale) e postate su Youtube l'anno scorso.

Francesco Tortora
Corriere della Sera.it
26 giugno 2008


Agenti si lanciano all'inseguimento dell'oggetto ma restano senza carburante

Cardiff, tre poliziotti in elicottero:
«Abbiamo visto un Ufo, siamo sicuri»

Incontro ravvicinato con un misterioso oggetto di forma circolare con luci lampeggianti intorno LONDRA - Un elicottero della polizia ha avuto un incontro ravvicinato con un misterioso oggetto volante vicino ad una base militare nei pressi di Cardiff, in Galles. Secondo quanto hanno raccontato i tre agenti a bordo dell'elicottero, il misterioso oggetto è andato loro addosso costringendo il pilota ad una manovra repentina per evitare l'impatto.
INSEGUIMENTO - L'elicottero si è poi lanciato all'inseguimento dell'oggetto volante, ma è stato costretto a lasciar perdere perché aveva finito il carburante. Stando al racconto dei tre poliziotti, l'oggetto misterioso era di forma circolare, con luci lampeggianti tutt'intorno. «Sono sicuri di aver visto un Ufo - ha detto una fonte citata dal Sun-.
Sembra una cosa fantasiosa, ma sanno quello che hanno visto. Si tratta di professionisti con una certa esperienza e sanno che la gente potrebbe finire col prenderli in giro, ma sono convinti che si trattava di un Ufo. Dopo aver evitato l'impatto, l'hanno inseguito per vedere di cosa si trattava. Hanno attraversato il canale di Bristol, ma era troppo veloce. Hanno raggiunto la costa nord del Devon, ma sono dovuti tornare indietro perchè stavano finendo il carburante».

Corriere della Sera.it
20 giugno 2008


Incontro ravvicinato con un Ufo

Tre poliziotti del Galles avrebbero avvistato
e inseguito un misterioso oggetto volante

Un elicottero della polizia ha avuto un incontro ravvicinato con un misterioso oggetto volante vicino ad una base militare nei pressi di Cardiff, in Galles.
Secondo quanto hanno raccontato i tre agenti a bordo dell’elicottero, l'Ufo è andato loro addosso costringendo il pilota ad una manovra repentina per evitare l’impatto. L’elicottero si è poi lanciato all’inseguimento dell’oggetto volante, ma è stato costretto a lasciar perdere perchè aveva finito il carburante.
Stando al racconto dei tre poliziotti, l’Ufo era di forma circolare, con luci lampeggianti tutt’intorno. «Sono sicuri di aver visto un Ufo. Sembra una cosa fantasiosa, ma sanno quello che hanno
visto.
Si tratta di professionisti con una certa esperienza e sanno che la gente potrebbe finire col prenderli in giro, ma sono convinti che si trattava di un Ufo. Dopo aver evitato l’impatto, l’hanno inseguito per vedere di cosa si trattava. Hanno attraversato il canale di Bristol, ma era troppo veloce. Hanno raggiunto la costa nord del Devon, ma sono dovuti tornare indietro perchè stavano finendo il carburante», ha detto una fonte al Sun.

La Stampa.it
20 giugno 2008


Scoperte tre super-terre

La più piccola è quattro volte il nostro pianeta, la più grande nove volte

Le hanno chiamate super-Terre e sono tre pianeti extrasolari per la prima volta scoperti tutti insieme attorno ad una altra stella, nel caso specifico l’HD 40307 nella costellazione del Pittore e distante dalla Terra 42 anni luce.
L’autore della scoperta è un personaggio notissimo, Michel Mayor dell’Osservatorio di Ginevra , a cui si deve il ritrovamento nel 1995 del primo pianeta extrasolare attorno a Pegasi 51. Per dire come questa ricerca sia cambiata e si sia potenziata, Mayor ha presentato ad una conferenza in corso a Nantes addirittura la scoperta di 42 pianeti extrasolari individuati negli ultimi mesi. Ma la più sensazionale è senz’altro la tripletta del Pittore.
La ragione è che questi pianeti la cui natura dovrebbe essere rocciosa, hanno una taglia di poco superiore alla Terra avendo una massa, uno 4,2 volte superiore e gli altri due 6,7 e 9,4 volte maggiore. Sono inoltre molto vicini alla stella madre, pressappoco nell’area in cui gira il nostro Mercurio vicino al Sole, e dunque il loro anno dura rispettivamente quattro giorni, 10 e 20 giorni. La scoperta è stata possibile utilizzando uno speciale spettrografo noto come Harps (High Accuracy Radaial Velocity Planet Search) installato su un telescopio dell’European Southern Observatory a La Silla in Cile.
La tecnica di rilevamento è sempre quella legata alle anomalie di comportamento dell’astro che rivelano a seconda della loro entità la presenza e le caratteristiche dei corpi circostanti. «Perfezionando le osservazioni ormai possiamo arrivare a cogliere l’esistenza di pianeti con masse di appena due volte quelle del nostro pianeta» commenta Mayor. Finora gli astronomi sono riusciti a scoprire l’esistenza di quasi trecento corpi planetari intorno ad altri astri della nostra galassia Via Lattea. Per la maggior parte, però, sono di grande taglia, analoghi al nostro Giove e questo dipende dagli strumenti di rilevazione. Ma i risultati di 13 anni di ricerche hanno portato Mayor ad una conclusione importante: «Possiamo dedurre , infatti, che circa un terzo di tutte le stelle simili al nostro Sole abbiano intorno pianeti di taglia contenuta». La sfida in corso è quella di realizzare osservatori in grado di fotografarli e nel giro di qualche anno gli astronomi giurano di riuscirci.

Giovanni Caprara

Corriere della Sera
17 giugno 2008


Voglia di Ufo

Quando sui computer della redazione è piovuta la notizia che lo Shuttle aveva urtato un oggetto non identificato di 45 centimetri, negli occhi dei miei colleghi ho visto spuntare una luce strana. La conosco bene: è la luce della fuga. Quella voglia inesausta di evadere da un mondo che ti soffoca con la sua prevedibilità.
Da quel che so, nessuno di loro crede agli extraterrestri: anche perché chi ci crede davvero pensa che vibrino su altre dimensioni, non percepibili dai cinque sensi, ed è portato a escludere che vadano in giro per le galassie a bordo di astronavi-smart di 45 centimetri, pigiati come un vagone di giapponesi nell'ora di punta. Non importa. Per un attimo nello sguardo di chi ogni giorno smaltisce centinaia di ordinarie cattive notizie ha prevalso il desiderio di un evento eccezionale che ponesse fine allo smottamento colloso di piccole e grandi disgrazie che gli si accumulano sul tavolo senza mai indicare il senso di una svolta.
Siamo asfissiati dalle analisi di esperti che spiegano perché si sta male ma non sanno dirci cosa dovrebbe succedere per ricominciare a star bene. La prospettiva dell'Ufo che si materializza fra le nubi di questo inverno infinito e vibra frustate all'esistente, introducendo una ventata di rischio ma anche di speranza, ha prodotto qualche scarica di adrenalina persino fra i cinici artigiani della notizia. Poi si è scoperto che si trattava di un banale pezzetto di Shuttle sganciatosi dalla sua collocazione naturale e gli occhi di tutti hanno perso la luce, tornando a guardare senza troppe illusioni la partita di calcio nel televisore.

MASSIMO GRAMELLINI

La Stampa
14 giugno 2008


È a una distanza equivalente a quella di Venere rispetto al Sole

Scoperto il pianeta 'gemello' della Terra

Si chiama MOA-2007-BGL-192Lb e orbita attorno a una stella che è forse un milione di volte più debole del Sole

MILANO - C'è eccitazione fra gli astronomi per la scoperta del più piccolo pianeta individuato finora attorno a una stella normale. Un altro lievemente minore venne rilevato nel circondario di una stella a neutroni, una pulsar, la quale lanciando poderosi fasci di radiazioni ucciderebbe qualsiasi eventuale forma di vita esistente sul vicino corpo celeste. Quindi, la ricerca di un pianeta gemello della Terra, gemello in ogni senso come dimensioni e natura, diventa interessante se è attorno a una stella normale. Per la verità anche quello rilevato ora da Nicholas Rattenbury dell’Università di Manchester e David Bennett dell’University of Notre Dame utilizzando il nuovo telescopio MOA-II sul Mount John Observatory in Nuova Zelanda, si trova nelle vicinanze di un astro un po' diverso dal nostro Sole che brucia e brilla. Il MOA-2007-BGL-192Lb, come è stato chiamato, si trova nelle vicinanze di una stella di contenute dimensioni che potrebbe essere una nana rossa o una nana bruna in grado di diffondere ben poca luce e riscaldando perciò ben poco il pianeta: è infatti circa tremila volte o forse anche un milione di volte più debole del Sole.
OCEANI D'ACQUA - Comunque il pianeta si trova nella ipotetica zona abitabile a una distanza equivalente a quella del nostro Venere rispetto al Sole. E se l'astro garantisce poco calore, il resto, ipotizzano gli scopritori, potrebbe arrivare dal nucleo interno caldo dello stesso pianeta che ha una dimensione circa tre volte la Terra. Con questo ragionamento gli astronomi azzardano la possibilità che vi siano anche degli oceani d’acqua, mantenuti liquidi appunto dal calore interno, mentre potrebbe essere pure avvolto, aggiungono, da una sottile atmosfera. L’ambiente apparirebbe insomma forse simile al nostro freddo pianeta nano Plutone. La scoperta del gelido corpo è frutto della tecnica di osservazione detta «lente gravitazionale» per cui la stella madre col nuovo pianeta (che però non si vede ma se ne avverte la presenza) viene amplificata nell’immagine quando la sua luce sfiora un astro molto massiccio posto tra noi e la stella in oggetto. A fare questo effetto è proprio la forza di gravità del corpo massiccio che funziona proprio come una lente ingigantendo l’oggetto che gli sta dietro.
PIANETA GEMELLO - «Abbiamo compiuto un altro passo significativo verso la scoperta di un pianeta gemello alla Terra - dice David Bennett - perché abbiamo affinato i modi per arrivare ad individuarlo». Finora gli strumenti disponibili non sono così potenti per avvistare direttamente un corpo del genere e così la loro esistenza è avvertita studiando per esempio le anomalie del comportamento della stella madre o misurando la sua variazione di luminosità. Proprio la settimana scorsa un convegno di astronomi americani tenuto a Pasadena, in California, ha discusso la costruzione di un osservatorio spaziale capace di fotografare i pianeti extrasolari. Un aiuto intanto arriverà dal successore dello space telescope Hubble, il James Web Telescope, che la Nasa manderà in orbita nel 2013 scandagliando il cielo nell’infrarosso. Ma proprio a Pasadena gli astronomi erano convinti nel dire che potremmo trovare anche un pianeta più grande del nostro in grado di ospitare la vita: la taglia non è un ostacolo. Altre sono le condizioni più importanti e ovviamente tra queste l’acqua e una giusta temperatura.

Giovanni Caprara

Corriere della Sera
3 giugno 2008


Gli approfondimenti erano effettuati nel timore
che dietro ai fenomeni ci fosse l'Urss

UFO, LONDRA RENDE PUBBLICI
GLI «X-FILES»

Gli Archivi nazionali mettono online i primi otto di 160 dossier
dedicati agli oggetti volanti non identificati

LONDRA (Gran Bretagna) - Per anni gli ufologi di tutto il mondo hanno dibattuto sull'esistenza di X-file tenuti segretamente nascosti dai più importanti servizi segreti internazionali, ma mai avrebbero pensato che un bel giorno alcuni di questi misteriosi documenti sarebbero stati pubblicati come normale materiale d'archivio. E'ciò che accaduto in Gran Bretagna dove gli Archivi nazionali di Londra hanno messo online sul proprio sito ufficiale (www.nationalarchives.gov.uk/ufos) diversi documenti del ministero della Difesa: questi hanno come tema centrale l'avvistamento di «oggetti volanti non identificati».
DOCUMENTI - Per adesso sono stati pubblicati solo otto degli X-file, redatti negli anni tra 1978 al 1987, ma il sito web assicura che nei prossimi quattro anni saranno resi noti tutti i 160 documenti stilati dal Ministero della Difesa. Secondo quest'ultimo la decisione di aprire questo archivio segreto è stata presa in ottemperanza al «Freedom of information Act» e anche per combattere le numerose informazioni false, moltiplicatesi negli ultimi anni, che accusavano il governo britannico di essere a conoscenza di chissà quali verità sugli alieni e di tenerle nascoste.
INTELLIGENCE - Nel corso degli ultimi 60 anni l'intelligence britannica avrebbe indagato su oltre 11.000 casi di avvistamenti di «oggetti non identificati»: queste scrupolose ricerche sarebbero state portate avanti non perchè il ministero della Difesa credeva realmente all'esistenza di extraterrestri, ma perchè temeva che dietro questi oggetti sconosciuti si nascondessero nuovi armi di spionaggio usate dall'Unione Sovietica o dai paesi nemici. E' interessante notare che nel 1978, un anno dopo l'uscita del celebre film di Steven Spielberg «Incontri ravvicinati del terzo tipo» le segnalazioni di avvistamenti di Ufo da parte dei cittadini britannici quasi raddoppiarono, passando dalle 435 del 1977 alle 750 dell'anno seguente.
RACCONTI - Naturalmente molte delle segnalazioni appaiono alquanto inverosimili: i più gettonati sono gli avvistamenti di dischi volanti, ma non mancano le storie in cui i cittadini raccontano di aver visto dei veri e propri alieni. E' il caso raccontato nel documento del 1983, catalogato sotto la sigla «Defe 24/1925», in cui un settantottenne pescatore inglese dichiara di aver parlato con degli extraterresti di colore verde che sarebbero sbarcati da una misteriosa navicella. Sempre nello stesso file è presenta una lettera del 1985 indirizzato al Ministero della Difesa in cui un cittadino narrava di aver assistito all’abbattimento di una navicella spaziale da parte di un altro disco volante sul fiume Mersey, nell’Inghilterra del Nord; sempre nello stesso documento vi è il racconto di un altro cittadino che spiega di aver stretto amicizia con un extraterrestre di nome Algar. Un’altra bizzarra lettera datata gennaio 1985 narra di un uomo che si dichiara in contatto con gli alieni da quando aveva 7 anni. Egli afferma di aver visitato due basi aliene nella penisola di Wirral e nella contea di Cheshire e di aver visto un disco volante essere abbattuto vicino alla città di Wallasey. «La maggioranza di queste persone sono cittadini comuni che hanno visto qualcosa di inusuale e hanno pensato di doverne parlare» afferma il professore e esperto di storie di Ufo David Clarke della “Sheffield Hallam University”.
TESTIMONI INSOSPETTABILI - Tuttavia tra i testimoni non mancano insospettabili aviatori della Raf (Royal Air Force), piloti dell’aviazione civile e controllori di volo britannici. Proprio un pilota di un aereo civile avrebbe dichiarato in una lettera del 5 settembre del 1986 di aver avvistato una navicella spaziale che sarebbe passata a poche miglia dall’aereo che stava pilotando. Egli afferma di aver pensato che quello che aveva visto poteva essere un meteorite o un missile, ma poi taglia corto: «Se fosse stato un missile, io e il mio equipaggio non ci saremmo tanto spaventati».
NESSUNA PROVA - Alla fine però non vi è alcuna prova nei file che questi incontri ravvicinati siano realmente avvenuti o meglio, che dietro questi misteriosi avvistamenti, si celino dei veri extraterrestri. «Alla fine non mai è stata trovata la pistola fumante» spiega al Guardian Nick Pope, un ex impiegato statale che ha lavorato a lungo al Ministero della difesa britannica e che per 3 anni si è occupato esclusivamente dei documenti relativi agli Ufo

Francesco Tortora

Corriere della sera
14 Maggio 2008


Il teologo-astronomo Funes all'Osservatore Romano:
anche loro potrebbero godere della misericordia del Padre

Il Vaticano apre agli extraterrestri
“Si può credere in Dio e in E.T.”

Il capo degli astronomi del Papa: “Come esiste una molteplicità
di creature sulla Terra, così potrebbero esserci altri esseri creati da Dio”

CITTÀ DEL VATICANO – “E’ possibile credere in Dio e negli extraterrestri. Si può ammettere l'esistenza di altri mondi e altre vite, anche più evolute della nostra, senza per questo mettere in discussione la fede nella creazione, nell'incarnazione e nella redenzione”. Lo afferma il capo degli astronomi vaticani, il gesuita argentino José Gabriele Funes, 45 anni, doppia laurea in teologia e in astrofisica. Non c'è da sospettare che un qualche giornalista abbia forzato le sue parole, perché l'intervista è dell'Osservatore Romano. Né è la prima volta che Funes azzarda simili affermazioni. Nonostante tali convinzioni, egli è stato posto a capo della Specola vaticana da papa Ratzinger nel 2006.
“Come esiste una molteplicità di creature sulla terra - ha detto ancora il padre Funes - così potrebbero esserci altri esseri, anche intelligenti, creati da Dio. Questo non contrasta con la nostra fede, perché non possiamo porre limiti alla libertà creatrice di Dio”. Obiezione vertiginosa: ma da chi sarebbero stati redenti questi alieni? Risposta fredda dell'astrofisico e teologo: “Non è detto che essi debbano aver bisogno della redenzione. Potrebbero essere rimasti nell'amicizia piena con il loro Creatore”. Ma se questi extraterrestri fossero peccatori? Tranquilli: “Anche loro, in qualche modo, avrebbero la possibilità di godere della misericordia di Dio, così come è stato per noi uomini”. Per Funes si può credere a “Dio creatore” e accettare l'ipotesi del big bang che è “la migliore spiegazione dell'origine dell'universo che abbiamo finora” e “non è in contraddizione con la fede: è ragionevole”.
Così egli combina la Bibbia e il telescopio: “Da astronomo io continuo a credere che Dio sia il creatore dell'universo e che noi non siamo il prodotto della casualità ma i figli di un padre buono, il quale ha per noi un progetto d'amore. La Bibbia fondamentalmente non è un libro di scienza” e dunque “non si può chiedere alla Bibbia una risposta scientifica”.
Non è la prima volta - si capisce - che un uomo di Chiesa si avventura su questo terreno. Già il gesuita predecessore di Funes alla Specola, George Coyne, aveva definito come “temeraria e presuntuosa” in più occasioni “l'idea che non esistano altri esseri viventi al di fuori della Terra”. Non c'è una posizione del magistero cattolico in questa materia avventurosa. L'inizio di un dibattito tra i teologi risale agli anni Cinquanta, quando molto si parlava di Ufo e si sognavano imminenti contatti con altre stirpi intelligenti. Il padre Raimondo Spiazzi, domenicano, e il padre Gino Concetti, francescano, avevano già espresso idee somiglianti a quelle del padre Funes, per restare ad autori ospitati dall'Osservatore Romano.
Possibilista in materia si era detto a suo tempo persino padre Pio, gran santo ma non certo teologo né cultore di astrofisica. A chi faceva obiezioni una volta ebbe a rispondere: “Vorresti che l'onnipotenza di Dio si limitasse al piccolo pianeta Terra?”.

Luigi Accattoli

Corriere della sera
14 Maggio 2008


LA COMPAGNIA DEL COSMO

Per dirla con il filosofo e matematico Imre Lakatos, la ricerca di vita intelligente nel cosmo è il programma scientifico “teoricamente” più interessante. Ma se trovassimo davvero ET? Un tipo come Lakatos direbbe che il programma avrebbe avuto allora un meraviglioso successo empirico solo che, come già notava Enrico Fermi, se esistono, perché gli extraterrestri non si sono ancora manifestati? Lasciamo lavorare la fantasia e supponiamo che ET venga a bussare non solo agli usci di una qualche accademia scientifica, ma addirittura alle porte di San Pietro. Niente paura, dalla Specola Vaticana ci dicono che la presenza di vita intelligente su lontani pianeti della Galassia o magari su qualche altro “mondo di mondi” (l'espressione è del filosofo Immanuel Kant) non è che una dimostrazione della potenza divina. C'è qualcosa di grandioso in tutto questo: l'idea di un numero infinito di “terre e lune” popolate dalle più svariate creature non è altro che l'ennesima prova dell'intelligenza del Creatore -come sosteneva alla fine del '500 Giordano Bruno, finito poi sul rogo, forse per altri motivi. Ma è terreno scivoloso. Il ribelle e libertino Thomas Paine nel'700 sosteneva che la vita su altri pianeti avrebbe reso vano il sacrificio di Gesù su questa Terra. Nell'800 scienziati-teologi britannici gli ribattevano che Cristo avrebbe potuto redimere dalla “corruzione della materia” gli abitanti di mondi lontanissimi da questo nostro “globo di fango”. E più prudentemente il matematico, naturalista e teologo William Whewell uno dei grandi baroni di Cambridge, pubblicava un pamphlet (anonimo) in cui sosteneva che “siamo unici nell'immenso universo”. Ma cosa è più sconcertante: questa universale solitudine o una imprevedibile cosmica compagnia?


Il dibattito

Gesuita L'argentino José Gabriele Funes, 45 anni, laurea in teologia e in astrofisica
Non è detto che essi abbiano bisogno della redenzione. Potrebbero essere rimasti nell'amicizia piena con il loro Creatore. La Bibbia? Non è un libro di scienza

Giordano Bruno
Il frate domenicano bruciato a Roma in Campo ‘de Fiori il 17 febbraio del 1600 sosteneva che l’idea di un numero infinito di terre e lune popolate dalle più svariate creature non è altro che l’ennesima prova dell’intelligenza del Creatore

Thomas Paine
Rivoluzionario libertino vissuto nella seconda metà del Settecento (1737-1809), considerato uno dei Padri Fondatori degli Stati Uniti d’America, era convinto che la vita su altri pianeti avrebbe reso vano il sacrificio di Gesù sulla Terra. Paine rifiutava ogni forma di religione consolidata e demoliva l’autorità dei testi sacri

Padre Pio
Il santo di Pietrelcina non ha mai escluso la possibilità che esistessero altre forme di vita in altri pianeti. Pur non essendo un teologo o un cultore di astrofisica, a chi faceva obiezioni sulla esistenza degli extraterrestri, lui rispondeva: “Vorresti che l’onnipotenza di Dio si limitasse al piccolo pianeta Terra?”

GIULIO GIORELLO

Corriere della sera
14 Maggio 2008





MISTERI Le nuove verità sugli ufo
La testimonianza dal bombardiere. Per 45 minuti l'equipaggio registrò
una serie di forti interferenze sugli schermi radar

"Una luce violenta ci inseguì
finché un oggetto si staccò..."

Londra svela gli X-Files: ecco gli avvistamenti dell'Aeronautica
Ma i complottisti protestano: troppi documenti restano nascosti

Il bombardiere “Vulcan”, inseguito nel maggio 1977 da un velivolo che emanava una luce arancione durante un'esercitazione nel Golfo di Biscaglia, ha una storia da raccontare, anche se il filmato del radar è sparito dal faldone.
Gli altri sono avvistamenti pittoreschi, tra i 7 mila messi a verbale in 30 anni dal ministero della Difesa britannico: come il bizzarro oggetto a forma di mentino che sorvolò il Lancashire il 20 maggio 2004 e il gigantesco sigaro nero che solcò i cieli del Devon cinque giorni dopo. Il resto è imminente: la comunità degli ufologi conta i giorni che la separano dalla pubblicazione a rate dell’opus integrale degli X-Files governativi.
Tra poco, in data non ancora annunciata, il primo tomo dei documenti diventerà accessibile presso i “National Archives” di Londra, ma -spiegano al ministero della Difesa- la pubblicazione sarà dilazionata in tre anni per consentire di cancellare tutti i nomi, cognomi e indirizzi menzionati nelle carte, che stavolta saranno scannerizzate in quanto “contaminate dall'amianto”.

Copie su carta carbone:
Già qualche anno fa, sempre ai “National Archives”, erano arrivati alcuni faldoni contenenti le copie su carta a carbone di verbali che descrivevano gli avvistamenti di cittadini qualunque e piloti militari. I dettagli personali erano stati cancellati con delle “X”, ma stavolta nessuno potrà toccare con mano quelle carte, il che porta acqua al mulino dei complottisti. Secondo l'“Observer”, questi documenti rivelano il lavoro di un dipartimento top secret dell'intelligence militare chiamato DI55, “la cui missione -scrive - era indagare sugli avvistamenti degli Ufo e la cui esistenza era stata negata dal governo fino a poco tempo fa”.
Le fonti ministeriali assicurano che la pubblicazione dei documenti, che è la più massiccia nella storia della Difesa britannica, smentirà le teorie della cospirazione sul presunto coinvolgimento del governo con gli Ufo. Il “Directorate of Air Space Policy”, incaricato di filtrare le informazioni riservate su possibili minacce allo spazio aereo, ha approvato la divulgazione dei 24 faldoni prodotti dal DI55, dopo che un sociologo dell'ufologia, David Clarke, aveva presentato l'ennesima richiesta di informazioni in base al “Freedom of Information Act” e ha scoperto che i documenti rischiavano di essere distrutti a causa della contaminazione da amianto, che ha fra l'altro interessato milioni di pagine di altri documenti governativi. La scannerizzazione di tutto questo materiale costerà 3 milioni di sterline.
Per ora si conosce soltanto una sintesi sommaria degli avvistamenti del 2004, ma certe similarità balzano subito agli occhi di chi aveva già maneggiato i faldoni pubblicati a loro tempo presso i “National Archives”. Anche se dagli X-Files inediti filtrano soltanto alcune informazioni alla spicciolata, per cinque volte in quello stesso anno qualcuno aveva notato un oggetto cilindrico in cielo, simile a quel silenzioso Ufo nero che figurava in un rapporto classificato come “altamente riservato” su una velina degli Anni 70.
Ma certe esperienze non sono affatto ricorrenti. L'episodio più drammatico coinvolse un gigantesco “Vulcan”, a suo tempo considerato uno dei bombardieri più avveniristici e veloci della Raf, dotato di quattro potentissimi motori. Nelle prime ore del 26 maggio 1977 l'apparecchio era impegnato in un'esercitazione sopra il Golfo di Biscaglia, quando tutti e cinque gli uomini dell'equipaggio, capitano compreso, videro un oggetto che si dirigeva rapidamente verso di loro a circa 43 mila piedi di altitudine sopra l'Atlantico.
Il misterioso oggetto virò d'improvviso e si mise a tallonare il “Vulcan” a quattro miglia di distanza.
Dapprima l'equipaggio descrisse “lunghi fasci diritti di luce”, simili a quelle da atterraggio, ma nel momento in cui l'oggetto si mise ad inseguire il bombardiere britannico le luci si spensero improvvisamente, lasciando il posto a un alone arancione con un punto verde fluorescente in basso a destra. Secondo il rapporto trasmesso alla base Raf di Scampton, nel Lincolnshire, a un certo punto accadde qualcosa di ancora più strano: un altro oggetto misterioso “si staccò dal centro dell'alone arancione e si mise a salire verso Ovest, a velocità altissima e a un'angolazione di 45 gradi”. Interferenze sul radar Per 45 minuti le apparecchiature a bordo del “Vulcan” registrarono un' interferenza sullo schermo radar proveniente dalla direzione dell'ufo. Di ritorno alla base, il filmato radar documentava “una forte risposta” in corrispondenza dell'avvistamento, descritta come “un'ombra allungata di un grosso oggetto”, che viaggiava alla stessa altezza del “Vulcan”. L'equipaggio “non fu in grado di fornire una spiegazione logica” dell'episodio. Ma manca qualcosa. I complottisti noteranno di certo che il filmato del radar non è allegato alla cartella.

Ufologi:
Migliaia di appassionati sperano in qualche rivelazione sensazionale custodita nei documenti dei “National Archives” britannici.

Oltre 7 mila “incontri”:
il più bizzarro fu l'enorme sigaro nero che sorvolò i cieli del Devon nel 2004

MARIA CHIARA BONAZZI

La Stampa
(TuttoScienze)
7 Maggio 2008





Robbie Williams il re del pop a caccia di Ufo

Il documentario. E' il frutto di un viaggio in Nevada fatto per incontrare i rapiti dagli alieni, sua ossessione

50 milioni di dischi venduti da Robbie Williams nella carriera. E' il record per un artista pop solista il suo tour “Close Encounter2006” ha visto 70 concerti tutti esauriti egli è valso il record mondiale per numero di biglietti venduti, grazie alla partecipazione di oltre 3,5 milioni di fan in 20 Paesi

LONDRA - E' sempre stato un ragazzo particolare. Sensibile, un po' nevrotico, soggetto a depressione, per nulla placato dalle montagne di quattrini che si andavano ammassando sul suo conto in banca dopo l'uscita dai Take That e man mano che la sua carriera - di cantante solista, icona gay e idolo delle ragazze - arrivava a vertici raramente toccati da altri colleghi. Da poco più di un anno, i fans aspettavano notizie non senza apprensione: dopo il 18 dicembre 2006, finalissima di un trionfale tour mondiale che s'intitolava non a caso “Incontri Ravvicinati”, Robbie era infatti sparito dalla circolazione, senza che neanche una mattana venisse in tanti mesi registrata a suo carico.
Agli ansiosi darà risposta il 6 maggio prossimo un documentario di 30 minuti che andrà in onda su Radio 4 in Inghilterra: qui la popstar si riaffaccia in una veste insolita, ma non ignota a coloro che ne seguono più da vicino la saga. Insieme con il documentarista Jon Ronson, ha preparato Journey on the Other Side, viaggio dall'altra parte: è un viaggio nel mondo degli Ufo, di cui Robbie è cultore assiduo, avendo ereditato questo tipo di passione da sua madre, come egli stesso ha confessato: “Mia mamma leggeva i tarocchi e faceva lettura della mano. Parlava di spiriti e fantasmi e in casa c'erano tanti libri sui misteri, sugli elfi, sui demoni e sulla stregoneria. Forse è per questo che ora ho voglia di sapere di più sugli UFO: magari così mi rendo anche conto del perché non riesco a dormire la notte, e mi assale la paura. Un incontro con gli extraterrestri è probabilmente la cosa più importante che possa accadere, e sono stupito che la gente sia poco interessata a queste cose”.
Certo, anche questo è un buon modo di evadere da un mondo come il nostro, che dà sempre meno soddisfazioni; ma par di capire Robbie sia soprattutto alla ricerca di qualcosa che lo riguarda molto da vicino. Fatto sta che, a 34 anni, si è deciso. Finito l'ultimo concerto, ha riposato, si è ricoverato in rehab per riprendersi dagli stravizi del tour, si è dedicato a lunghe camminate e al football. E' lo stesso Jon Ronson a raccontare, sul Magazine del Guardian appena uscito: “Un giorno mi ha chiamato, e mi ha chiesto: vuoi venire con me a Laughlin, in Nevada?”. Li c'era un convegno di appassionati di Ufo: “Robbie mi ha detto di aver speso un sacco di tempo su Internet, su siti come AboveTopSecret.com, e di voler andare a incontrare quella gente: "voglio fare qualcos'altro che non sia star seduto sul letto e guardare le notizie in tv. Potremo sentire le testimonianze dei rapiti dagli alieni. Ho saputo che ce ne sarà un'intera famiglia, ho letto di un chirurgo che ha estratto da umani 15 oggetti metallici di materiale non terrestre"”.
Lo scetticismo iniziale di Ronson non smonta la star, che insiste finché il documentarista non prende un aereo e va a suonargli a casa a Los Angeles, dove Williams vive da tempo per ripararsi dalla furia amorosa dei fans inglesi: “Mi ha accolto con la sua girl-friend, l'attrice Ayda Field, che guardava un dvd sugli Ufo. Mostrava una lunga barba: mi ha detto che gli sembrava adatta per andare al convegno in Nevada e non sembrare matto. In fin dei conti Robbie non si prende una pausa da 18 anni: "Hai mai visto una pop-star con la barba? Non ci viene permesso"”.
Segue volo su aereo privato, atterraggio a Laughlin, ingresso al convegno. Robbie si appassiona al libro di una signora il cui figlio Jason sostiene dall'infanzia di esser prelevato dagli alieni per imparare i segreti dell'universo; nella loro lunga conversazione, Jon Ronson coglie l'interesse di Williams per il ragazzo: “Ha amici?” chiede alla donna. “Non più, da quando è uscito il mio primo libro”. “Sembra me -mormora - quando sono entrato nei Take That. E' stato come partire in astronave. Quando tornavo a casa, gli amici dicevano: "E' strano, adesso"”. Forse Robbie, più che gli Ufo, cerca se stesso. Dal viaggio a Laughlin è stato comunque tratto il documentario.

M.VEN.

La Stampa
21 aprile 2008





Robbie vive per gli ufo
Costruirà un osservatorio in Nevada

OSSESSIONI DA STAR La sua passione per gli extraterrestri era nota, ma che si fosse trasformata in un'ossessione è una novità. Robbie Williams, stando a quanto filtra da persone del suo staff, passerebbe le serate a scrutare il cielo e le stelle. Convinto dell'esistenza degli alieni, il re del pop pretende di essere accompagnato sempre più spesso nel deserto del Nevada. Con lui, oltre all'autista, un binocolo potentissimo con il quale Williams scruta tutto quello che si muove nell'atmosfera e nell'area circostante. Il passo successivo dovrebbe essere la costruzione di un gigantesco laboratorio astrofisico tra le sabbie del deserto per monitorare incessantemente tutto quello che succede in cielo.
Costo dell'iniziativa: 5 milioni di dollari. Che, per il momento, Robbie sembrerebbe pronto a sborsare. Nel frattempo, mentre le canzoni per il nuovo album rimangono chiuse nel cassetto, ha anche iniziato un vero e proprio tour lungo l'America nei musei dedicati alle presunte apparizioni di extraterrestri sul pianeta Terra. All'origine della fissazione per gli alieni ci sarebbero le apparizioni di strane creature nei pressi della sua villa a Los Angeles. “Io gli ufo li ho già visti tre volte, non una. Se qualcuno è disposto a credermi, bene, altrimenti tirerò dritto per la mia strada. Anche a costo di rinunciare alla musica per diventare un ufologo a tempo pieno”.

G.P.

Panorama
3 aprile 2008





VAL DI SUSA Un altro avvistamento di uno strano
oggetto volante che sorvola la Valle

“Ho fotografato un Ufo a Exilles”

L'immagine risale a Capodanno ed è stata scattata da una genovese in vacanza

Exilles Un Ufo in Val di Susa. Ormai non fa quasi più notizia, visto che la Valle è da sempre territorio ricco di avvistamenti, però questa volta c'è anche una foto. L'oggetto, come nelle migliori tradizioni, è sfocato e sgranato ma l'immagine resta comunque abbastanza nitida da suscitare curiosità e fantasie.
A scattare la foto - che in questi giorni sta facendo il giro dei siti Internet di appassionati - è stata Sheyla, una trentenne nata a Varese e residente a Genova. “Era l’1 gennaio -racconta ancora emozionata -Avevo trascorso il Capodanno a Exilles, ospite a casa di un amico. Intorno alla mezza eravamo a spasso per le vie del paese e, con il mio cellulare, ho scattato alcune foto ricordo. “In quel momento nessuno si accorge di nulla, la giornata trascorre tranquilla e Sheyla fa ritorno in Liguria. Ma la sorpresa è dietro l'angolo. “Quando abbiamo scaricato le foto sul PC era già il 10 gennaio - spiega - e mi sono accorta di quella strana "macchia". Pensavo fosse un uccello ma il colore mi ha incuriosita e ho provato a ingrandirla”. E così lo strano oggetto ha preso forma. Dall'immagine si intuisce che ha forma rotondeggiante, con una specie di cupola superiore di colore più scuro e una superficie inferiore più chiara, arancione, da cui sembrano "emergere" altre piccole cupole. Insomma, la forma dei più classici Ufo.
Ora, come sempre, sui vari siti Internet le discussioni e le opinioni si sprecano: da chi urla all'avvistamento a chi ipotizza che si tratti solo di un insetto. Chi vuole può anche andare a vedere le immagini pubblicate sul blog di Sheyla all'indirizzo http://betullablu.blogspot.com. Alla fine, resta solo una certezza: anche questo, come tutti quelli passati, resterà l'ennesimo strano avvistamento in Val di Susa, senza spiegazioni ma in grado di confermarne la fama di "terra preferita dagli alieni".

Claudio Neve

TORINO CRONACA
Sabato 19 gennaio 2008








COMUNICATO DELLA SEZIONE UFO DEL PROGETTO ANDROMEDA

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