UFO news 2002
rassegna delle piu' importanti notizie UFO

Si ringraziano tutti coloro che ci hanno dato la loro collaborazione inviando notizie e informazioni. Quanti desiderano contribuire alla realizzazione di UFO news con le proprie segnalazioni possono scrivere a: info@merlino.org

BLAIR APRE I DOSSIER SEGRETI SUGLI UFO - Tre soldati USA testimoni: un disco volante vicino alla loro base sulla costa orientale inglese. In rete i rapporti militari su un avvistamento del 1980 (UK).

La realtà, in questo caso, non ha superato la fantasia. Più semplicemente, le due coincidono. Il governo britannico si appresta infatti a rendere pubblica la storia di una vicenda, finora coperta da segreto militare, che potrebbe essere rappresentata in una puntata del telefilm statunitense "X-Files". Senza apparire meno inverosimile delle trame finora viste in tv: in Inghilterra è stata autorizzata la pubblicazione di un dossier su degli avvistamenti di Ufo avvenuti il 27 e il 28 dicembre 1980 nella foresta di Rendlesham, a Suffolk, sulla costa orientale inglese. Nella documentazione, che finora è stato possibile consultare solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione da parte delle autorità militari (appena una ventina di civili erano riusciti ad arrivarci), alcuni testimoni raccontano di aver visto durante due notti consecutive una nave spaziale atterrare nella foresta. Il dossier dovrebbe essere consultabile da lunedì sul sito Internet del ministero della Difesa britannico www.mod.uk.
La decisione rientra in una grande operazione di revisione della normativa che regola l'accesso alle notizie avviata nel 2000 con la nuova legge per la libertà d'informazione, Yvette Cooper, precisando che tale decisione fa parte di un progetto più generale di apertura al pubblico di alcuni documenti finora considerati segreti di Stato. Che emerga l'ennesimo dossier segreto sugli Ufo non è una novità. Di insolito, però, in questa vicenda c'è più di un particolare. Il primo è che il documento (chiamato "Rendlesham File") è stato tenuto nascosto per oltre venti anni da una delle maggiori forze militari del mondo. Inoltre, le testimonianze questa volta non arrivano da un agricoltore, da un avvocato o da chiunque possa confondere il prototipo di un nuovo caccia o il lancio di un satellite con un oggetto volante non identificato. I testimoni di quest'avvistamento sono stati tre militari statunitensi che videro un'astronave atterrare nella fitta foresta di Rendlesham, vicino alla base dove erano impiegati. Di certo, dunque, non delle persone che avrebbero potuto non riconoscere nuovi mezzi militari. Gli scettici controbattono, però, che i presunti testimoni oculari siano stati ingannati dal fascio di luce del faro situato proprio sulla costa vicina. Ma sarà difficile smentire il rapporto fatto dal Tenente Colonnello dell'Air Force statunitense Charles Halt nel quale si dice che un oggetto che emetteva "una luce come quella del sole" al tramonto si muoveva attraverso gli alberi della foresta di Rendlesham. Un oggetto a forma piramidale, metallico, con una base di circa due o tre metri e un'altezza di due.
Appena un soldato di guardia lo ha notato, l'Ufo ha compiuto uno slalom al alta velocità tra gli alberi ed è scomparso. Un'ora dopo, altri militari lo hanno visto vicino a un'uscita secondaria della base lì vicino. Nelle stesse ore in cui veniva dato l'annuncio della pubblicazione del dossier, dall'altra parte dell'oceano si verificava un episodio inspiegabile. Caccia dell'aviazione Usa hanno infatti tentato inutilmente di intercettare un oggetto non identificato che ha attraversato giovedì buona parte degli Stati Uniti centro-orientali, dai Caraibi alla Florida fino allo stato dell'Indiana. Unico indizio: una scia ad altissima quota simile a quella lasciata dai jet.
Immediato è scattato l'allarme nei cieli e numerosi intercettatori di varie basi (il numero e le basi di provenienza non sono stati specificati) sono decollati. I caccia hanno cercato di identificare l'oggetto volante, sia coi radar che a vista, ma tutti gli sforzi sono stati inutili. Inoltre, anche numerosi piloti di diversi voli civili informavano il controllo del traffico aereo di aver visto una scia, sia al di sopra della Florida che dell'Indiana. Come è comparsa, poi, è anche sparita senza lasciare alcuna traccia.
Se un altro episodio inspiegabile si è verificato nel nord America, uno degli "X-Files" ha però trovato un nome: Rendlesham. A tutti gli appassionati non resta che aspettare lunedì e andare su Internet per consultare il documento (ancora per poco) segreto. Buona visione.

di Simone Riva


"Rendlesham file" il dossier segreto dell'esercito

-L'avvistamento:
nel1980, tra il 27 e il 28 dicembre, nella foresta di Rendlesham, a Suffolk (Inghilterra orientale) tre militari statunitensi avvistarono un oggetto volante non identificato aggirarsi tra gli alberi. Il rapporto di un tenente colonnello Usa sul fatto è stato secretato per oltre vent'anni dal ministero della Difesa Britannico. Ora sarà reso pubblico.

- L'oggetto
L'Ufo avvistato dai militari pareva essere di acciaio, aveva una forma piramidale di circa tre metri di base e due d'altezza. Emetteva una luce rossa

LIBERO, sabato 30 novembre 2002


STUDENTE UNIVERSITARIO DI TORRE VEDE UN UFO - Il ventenne Davide Ros e un'amica testimoni di un curioso avvistamento: "L'oggetto discoidale era sospeso a 30 metri da terra". Chiumiento: "Caso interessante" (Italia)

La serata era limpida, la strada verso il mare decisamente invitante. Ma a un certo punto, è successo qualcosa di strano.
"Definirlo strano è riduttivo. Mentre io e l'amica Ilaria, in sella a un motorino, stavamo andando verso Bibione, poco oltre il Palmariva di Fossalta di Portogruaro abbiamo notato delle luci nei campi, alla nostra sinistra. A qual punto ci siamo fermati e abbiamo visto l'oggetto volante". Chi parla è Davide Ros, 20 anni, che studia lettere e Filosofia a Udine. Fino al 30 agosto si definiva uno scettico, rispetto alle Cronache del mistero. Adesso ha cambiato idea, tanto da rischiare l'impopolarità dei visionari pur di rendere pubblica la sua insolita esperienza.
"Sì - va avanti l'universitario -, perché a circa un chilometro di distanza da noi c'era un mezzo di forma discoidale, sospeso a una trentina di metri da terra, dotato di tre luci rosse molto intense. Io e Ilaria ci siamo guardati in faccia: possibile che fossimo talmente suggestionati da avere entrambi la stessa visione?".
L'osservazione avvenuta tra le 21,30 e le 22, si sarebbe protratta per quasi 5 minuti, mentre diverse autovetture transitavano lungo la statale senza prestar caso ai due giovani fermi sul ciglio della strada. "Poi - puntualizza Ros, che è di Torre - l'oggetto misterioso è schizzato via ad alta velocità, con un andamento zigzagante, partendo in direzione di Latisana. Non sono un esperto, tuttavia possiedo cognizioni sufficienti a ritenere d'aver visto qualcosa che non era un semplice aereo. Finora non credevo ai cosiddetti dischi volanti, ma non saprei in quale altro modo definire quella strana navicella. Anzi, se qualcuno potesse fornirmi una spiegazione razionale al "fenomeno" sarei ben lieto di sentirla".
Davide Ros ha subito preso contatto con Antonio Chiumento, il professore pordenonese protagonista degli X-Files italiani (già in onda sulle reti Mediaset), consulente scientifico del Centro ufologico nazionale, raccontandogli la sua esperienza. "Il caso è molto interessante - commenta il ricercatore -: si tratta di un ragazzo serio e attendibile e c'è un'altra persona che conferma le sue parole. Depone a suo favore anche il fatto che ci abbia voluto riflettere un po' sopra, prima di rendere nota la vicenda. Proprio le caratteristiche dell'oggetto (tre luci rosse fisse, il tipo di movimento, la sagoma, l'oscillazione sulla stessa posizione a mo' di foglia morta) sono peculiari degli oggetti volanti non identificati più classici. Anche la partenza a zigzag, con una velocità impensabile per mezzo terrestre, mi induce a pensare a un incontro ravvicinato del primo tipo. Mi piacerebbe che anche qualche altro testimone si facesse vivo, per incrociare i dati, ma so che tutti temono il ridicolo".

GAZZETTINO DI VENEZIA, 10 settembre 2002


CACCIA AL PIANETA INVISIBILE DOVE ABITA L'EXTRATERRESTRE

ROMA - La Nasa va a caccia di E.T. Nei giorni scorsi, alla fine di un convegno che ha riunito alla Johns Hopkins University di Baltimora più di cento scienziati ed esperti, l'ente spaziale americano ha delineato la strategia che seguirà nei prossimi anni per esplorare il cosmo alla ricerca di forme di vita extraterrestre. Ed è una strategia che punta lontano, a molti anni-luce di distanza da noi.
Negli ultimi tempi, infatti, l'attenzione degli astronomi si è spostata oltre i confini del nostro sistema solare. Grazie ad una particolare tecnica di osservazione, basata sul cosiddetto "effetto Doppler", che permette di "vedere" indirettamente un pianeta analizzando le lievi spinte gravitazionali che imprime alla stella intorno a cui orbita, dal 1995 ad oggi sono stati scoperti circa 90 pianeti extrasolari. Nessuno di essi potrebbe ospitare la vita, poiché la tecnica consente di vedere solo giganteschi pianeti gassosi come Giove ed il più piccolo tra quelli già scoperti è 50 volte più grande della nostra Terra. Ma il moltiplicarsi delle osservazioni ha già permesso di individuare il primo sistema multiplanetario, intorno a una stella che si chiama Upsilon Andromedae, e di intuire che sistemi solari analoghi al nostro sono molto più frequenti di quel che si credeva. Trovare "earth-like planets", pianeti con caratteristiche simili a quelle della Terra, e quindi favorevoli alla vita, sarebbe quindi solo un problema di tecnologia, E nei prossimi anni sia la Nasa che l'ESA, l'agenzia spaziale europea, spediranno nel cosmo telescopi abbastanza potenti da scoprirli.
Sempre che, naturalmente, la biologia extraterrestre sia simile a quella di casa nostra. Alcuni scienziati ritengono infatti che il punto di vista degli attuali cacciatori di pianeti sia troppo "terracentrico", e che dovremmo capire meglio se la vita possa nascere e svilupparsi in condizioni diverse da quelle terrestri. Per scoprirlo, nel 1999 la Nasa ha creato l'Astrobiology Institute, un centro di ricerca virtuale composto da scienziati dislocati in 15 istituti diversi, i quali, collegati per via telematica, stanno tentando di rispondere alle domande fondamentali della nuovissima scienza dell'astrobiologia: quali sono le origini, l'evoluzione, la distribuzione e il futuro della vita nell'universo.
Nel frattempo, comunque, si continua a guardare anche vicino a noi. Le prove indirette della presenza di acqua su Marte si accumulano, e nel giugno 2003 la sonda europea Mars Express calerà sul pianeta un robot che trivellerà il suolo alla ricerca di tracce biologiche. Le difficoltà economiche della Nasa hanno fatto temporaneamente sospendere la missione su Europa, uno dei satelliti di Giove, che resterà però uno dei migliori candidati ad ospitare forme di vita extraterrestre. E prosegue tenacemente la missione di ascolto del SETI, il più grande esperimento di ricerca di intelligenze extraterrestri, che attraverso i radar del telescopio di Arecibo spera, un giorno, di udire direttamente la voce di E.T.
di Claudia Di Giorgio

LA REPUBBLICA, mercoledì 12 Giugno 2002


IPERTELESCOPIO PER VEDERE I MONDI ALIENI (EUROPA)

ROMA - Scoprire un pianeta extraterrestre non basta: nutriti come siamo di Guerre Stellari e Star Trek, vogliamo anche vederlo per bene, distinguerne oceani, continenti, magari città. Impresa impossibile? Forse no. Almeno a dar retta ad un astronomo francese, Antoine Labeyrie, dell'Observatoire de Haute-Provence, che sta cercando di convincere la Nasa e l'Esa, l'Agenzia Spaziale Europea, a tradurre in realtà le sue idee. Visto che la potenza di un telescopio è proporzionale al suo diametro, per vedere in dettaglio a distanza di anni luce servirebbe uno strumento di grandezza mostruosa. E i telescopi spaziali, che vedono meglio perché sono liberi dal disturbo dell'atmosfera terrestre, sono limitati dal peso che è possibile lanciare in orbita. Il telescopio spaziale Hubble ha uno specchio di 2,4 metri, e pesa 11 tonnellate. Un telescopio con uno specchio di 40/60 metri di diametro peserebbe quanto un palazzo di 50 piani, e se anche si riuscisse a lanciarlo, ci mostrerebbe un pianeta alieno come un puntino luminoso. Secondo Labeyrie, la soluzione c'è: spedire nello spazio non uno ma tanti telescopi, che pur volando in maniera indipendente, lavorino in collaborazione tra loro disponendosi in modo da formare un enorme mosaico, poiché gli specchi sarebbero lontani anche centinaia di chilometri. L'astronomo, che ha battezzato il suo progetto Exo-Earth Imager, o "ipertelescopio", è sicuro che ne bastino 150, ciascuno di 4 metri di diametro, per formare un superstrumento del diametro di 150 chilometri capace di scorgere una foresta come quella amazzonica su un pianeta distante anche 30 anni luce dalla Terra.

LA REPUBBLICA, mercoledì 12 giugno 2002


VICENZA. EX SERGENTE:"HO VISTO UN UFO, M'IMPOSERO DI TACERE" (Italia)

VICENZA - Un "disco enorme, di circa 40 metri di diametro e di colore opaco" che "stava sospeso in aria fermo e immobile". E' quanto avrebbe visto, una notte di luglio 1973, l'ex sergente dell'Aeronautica militare Luigi Russo, all'epoca di stanza nella base missilistica di Folgaria (Tn). Ospite ieri alla trasmissione "I fatti vostri", Russo ha raccontato di essere stato oggetto di "pressioni" in seguito all'avvistamento affinché non rendesse pubblica la cosa.
"Quella notte non ero il solo ad avere avvistato un oggetto volante non identificato - ha dichiarato Russo - con me c'erano due carabinieri e due avieri della vigilanza. La mattina dopo arrivarono alcune persone che ci prelevarono. Non era personale italiano, secondo me erano americani, e provenivano da Vicenza. Venimmo portati in un ospedale psichiatrico. Fummo interrogati, volevano che io dicessi che avevo visto un pallone sonda del vicino osservatorio di Asiago. Quando tornai dall'ospedale mi fu imposto il silenzio".

GAZZETTINO DI VENEZIA, 7 maggio 2002



COMUNICATO DELLA SEZIONE UFO DEL PROGETTO ANDROMEDA

Tutti coloro che ritengono di essere stati testimoni di un fenomeno UFO possono darne notizia alla nostra Sezione Culturale per chiedere chiarimenti oppure per comunicare i dati del fenomeno osservato. Si assicura la piu' completa discrezione. Si prega di telefonare al 011.530.846 oppure di scriverci a:

info@merlino.org