IL MISTERO DI HESSDALEN


Le immagini dei globi luminosi
avvistati da decenni nel cielo
della cittadina norvegese
di Hessdalen

UFO news 2001

rassegna delle piu' importanti notizie UFO



"DALLO SPAZIO QUALCUNO HA RISPOSTO A MESSAGGI INVIATI NEL '70 DALLA TERRA" (ITALIA)

Gli extraterrestri hanno risposto allo scorso agosto, dopo 27 anni, ad un messaggio inviato nello spazio nel 1974.
Ne è convinto il professor Corrado Malanga, docente di scienze biologiche al dipartimento di chimica organica dell'Università di Pisa, relatore in una conferenza sugli extraterrestri nell'ambito della mostra-mercato della magia in corso a Viareggio.
Secondo Malanga , gli extraterrestri avrebbero impresso la risposta al messaggio inviato 27 anni fa in un campo di grano che si trova davanti all'antenna del radioscopio di Chilbolton, in Gran Bretagna. "La figura che è stata stampata nel campo - ha detto Malanga - corrisponde a tutto e per tutto al glifo che venne inviato nel 1974 da una sonda spedita in una galassia a 25mila anni luce da noi. Il messaggio che inviammo era composto dall'identità, ovvero dalla figura umana, informazioni sul codice binario, sul nostro sistema solare e la rappresentazione grafica del nostro Dna. Il glifo che è stato stampato nel campo di grano è identico al messaggio inviato ma la conformazione del Dna presenta una variazione: invece di essere ad elica intrecciata - sostiene Malanga - ha una variazione di andamento che indica la presenza del silicio al posto del fosforo".
Secondo Malanga, il disegno impresso nel campo di grano è stato reso possibile da "un irraggiamento a microonde":"E' strano che nessuno ne parli - ha concluso l'ufologo - ma questa è la testimonianza che gli extraterrestri ci sono e vogliono comunicare con noi".

IL GIORNALE, sabato 3 novembre 2001


UFO TRA LE TORRI DEL WTC? (USA)

Mosca, 14:30 - Attacco agli Usa: russi, c'era un Ufo durante attentati. Un "oggetto volante non identificato" è apparso tra le Torri Gemelle di New York al momento dell'attacco terroristico dell'undici settembre scorso. Ad affermarlo sono alcuni esperti russi, che stanno attualmente esaminando un filmato.
Nel film si vede chiaramente un'ombra sulla destra di una delle due torri poco dopo l'impatto del secondo aereo. "Non sappiamo ancora bene che cos'è e non si può escludere che si tratti di un Ufo ha detto Nikolai Subbotin, uno dei principali esperti russi del settore.
"Può sembrare un disco volante con due fari - aggiunge - ma potrebbe anche trattarsi di un elicottero su cui si riflette il sole, anche se la velocità sembra troppo alta per un elicottero. Ma non possiamo ancora dire con certezza cosa sia".
Fotogrammi del film sono stati visti anche da un altro noto ufologo russo, Boris Sciurinov il quale conferma che "si vede un'ombra che si sposta a grande velocità, ma bisogna innanzitutto esaminare con accuratezza il filmato originale".
Secondo Subbotin, che cita un secondo filmato, un "oggetto volante non identificato" avrebbe sorvolato Manhattan il 30 agosto scorso. Gli Ufo sono spesso segnalati in concomitanza con disastri naturali, come terremoti o eruzioni vulcaniche, o esperimenti atomici. (Dem)"

LA PRAVDA, 18 settembre 2001


GLI UFO DI HESSDALEN: FENOMENI ESTREMI, RICERCATORI A CACCIA DI GLOBI LUMINOSI (Norvegia)

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In questo paese della Norvegia il cielo è solcato da strane luci. Che non hanno, finora, alcuna spiegazione scientifica.
Le luci misteriose si rivelano tra le 22,30 e l'1 di notte. Così, ogni sera, la spedizione scientifica parte dal campo base, una vecchia scuola messa a disposizione dal governo norvegese, per raggiungere un punto più elevato con binocoli all'infrarosso, macchine fotografiche, spettrografi, un telescopio e un rilevatore per ultrasuoni. Poi inizia l'attesa.
A Hessdalen, paese al centro della Norvegia, da anni il cielo notturno è solcato da strani globi lucenti. " Quest'anno il fenomeno è intenso, ma meno rispetto all'anno scorso" spiega l'astrofisico Massimo Teodorani, responsabile del comitato italiano per il Progetto Hessdalen, che di luci ne ha viste decine. Per cinque sere il giornalista di Panorama ha aspettato, insieme ai ricercatori, che una luce comparisse all'orizzonte. poi l'attesa è stata ripagata. Sul versante opposto un bagliore si è fatto luminoso come una fotocellula, poi la luce si è divisa in due, si è riunita, è diventata rossa ed è scomparsa. Poi altre luci ancora, meno forti. Il raziocinio cerca subito spiegazioni nelle cose più ovvie, ma nel caso delle luci di Hessdalen tutte le teorie, finora, sono state scartate. Stelio Montebugnoli, dell'istituto di radioastronomia del Cnr di Bologna, responsabile della strumentazione radio di Hessdalen e testimone di numerosi avvistamenti, ed Erling Strand dell'Ostfold college norvegese, assicurano che ciò che abbiamo osservato rientra in pieno nella casistica di Hessdalen. Tra il 1981 e il 1984 in questa valle gli avvistamenti furono insolitamente numerosi: luci multicolori, multiformi, lampeggianti, immobili o in movimento, che rimanevano accese per oltre un'ora, con diametri intorno a ai 10 metri. "In alcuni casi sono state viste uscire dal lago in fondo alla valle, grandi come la Luna piena" racconta Strand. Il ministero della Difesa norvegese decise di intervenire dando vita al progetto Hessdalen: una task force di ingegneri elettronici e fisici che in un mese documentò 53 avvistamenti. Dalle ricerche non arrivò alcuna spiegazione.
Il Progetto riprese nel '94 e ora vi partecipano anche ricercatori italiani. In questo arco di tempo è nata una stazione fisica con un radar, un ricevitore radio e due telecamere sempre attive. Ma che cosa sono quelle luci? "Siamo lontani da una spiegazione" risponde Montebugnoli "ed è per questo che dobbiamo raccogliere il maggior numero di dati. La loro analisi potrebbe fornire informazioni preziose".
Alcune ipotesi sono state avanzate. "La prima è quella piezoelettrica" spiega Teodorani. "Forze tettoniche che comprimono il quarzo nelle rocce producendo campi elettrici e onde radio a bassa e alta frequenza. Il tutto sarebbe in grado di innescare vortici di plasma luminoso. Ma lascia dubbiosi la frequenza del fenomeno". Altre teorie vogliono che le luci si formino da monopoli magnetici, particelle non ancora scoperte ma previste in teoria, che anziché creare campi magnetici con due poli ne creerebbero con uno solo. C'è poi l'ipotesi solare, in quanto si sono trovate correlazioni tra eruzioni violente sul Sole e apparizioni di luce, ma ciò non spiega come inizi il meccanismo e perché avvenga solo in alcune aree. "Secondo una mia idea" sostiene Teodorani "la Terra produrrebbe onde a bassa frequenza, che iniettate da particelle ad alta energia prodotte dai raggi cosmici innescherebbero il fenomeno".
Ma si è sicuri che sia da scartare ogni ipotesi extraterrestre? Non è detto al 100 per cento. In base a una relazione del Progetto Hessdalen non si esclude in assoluto che i globi luminosi possano essere "la manifestazione tecnologica e/o energetica di un'intelligenza extraterrestre". Una cosa è certa: se si capisse il meccanismo che accende le luci di Hessdalen, si avrebbe la chiave di una nuova forma di energia estremamente potente.

di Luigi Bignami

Panorama - 13 settembre 2001


IN SIBERIA IL LAGO DELLA PAURA - Secondo i locali molte persone sono scomparse sulle sue rive. Spedizione per risolvere i suoi misteri (RUSSIA)

MOSCA - Il "lago della paura" si trova nelle profondità della Siberia, nella misteriosa Buriazia, terra di misticismo pagano e foreste impenetrabili. Piccolo al punto da non venire segnalato se non nelle mappe più dettagliate, Sobolkho - un nome che viene da una lingua indigena locale e fa pensare ad antiche leggende - ora è diventato sinonimo di terrore e pericolo, un luogo di morte e mistero.
Secondo i locali, ogni essere vivente che si avvicina alle acque di Sobolkho è in pericolo. La leggenda attribuisce al luogo una brutta fama fin da tempi antichi, ma esistono anche dati statistici che sono impressionanti: 25 persone sono affogate nel lago solo negli ultimi 2 anni, uno al mese. La vox populi poi parla di centinaia di vittime di Sobolkho. I loro resti , secondo quanto si dice, non sono mai stati rinvenuti: il lago inghiotte senza lasciare tracce.
Le acque profonde hanno fatto ecatombe anche di animali, in una zona di allevamento tradizionale dove il bestiame viene spesso portato ad abbeverarsi a Sobolko. Trecento cavalli e cinquecento mucche risulterebbero sparite sulle rive del "lago della paura".
Il panico presso la popolazione ha raggiunto livelli tali che il governo della repubblica autonoma della Buriazia, ai confini con la Mongolia, ha deciso di ordinare un'inchiesta per chiarire quanto sta accadendo. Una missione di idrologi, biologi e microbiologi ad agosto arriverà sul lago maledetto per cercare di strappargli i suoi segreti. Per ora di concreto esistono solo le testimonianze dei locali che non fanno che accrescere la paura: la notte sulle acque di Sobolko appare una strana luminescenza rosa, e i pochi che hanno deciso di avventurarsi nel lago dicono che "non ha fondo".
In attesa di cominciare le ricerche sul campo, gli scienziati cercano di dare a tutti questi fenomeni una spiegazione razionale. Le luci rosate si spiegherebbero con l'esistenza nel lago di una fonte termale, oppure con la frattura della crosta terrestre sul fondo. La profondità enorme del lago potrebbe essere dovuta al fatto che si trova in una cavità carsica e l'acqua erode le rocce parzialmente calcaree del letto del bacino.
Ma tutto questo non basta per soddisfare gli abitanti della Buriazia, paese lontano dalla civiltà dove, accanto ad un buddhismo rurale, persistono ancora culti animisti e pagani, dove in ogni villaggio si trova uno sciamano che pratica le sue danze divinatorie e gli alberi e gli animali vengono considerati incarnazioni di spiriti della natura. Il soprannaturale in quei luoghi remoti è di casa. Non lontano da Sobolko si estende un altro lago "senza fondo" , il profondissimo Baikal, maggior bacino di acqua non salata del pianeta, sul quale gli abitanti locali mostrano tuttora una roccia dove venivano portate le fanciulle da sacrificare a una malefica divinità delle acque.
E così le ipotesi, sempre più numerose, sul mistero del piccolo lago siberiano sembrano uscite da una puntata di "X-files". Qualcuno sostiene di aver visto nella notte emergere dalle acque del "lago della paura" una sagoma strana, ed è convinto che si tratti della sorellina del mostro di Lochness. Altri, con più fede nel progresso tecnologico, giurano di aver visto UFO che si tuffano nelle acque di Sobolko a grande velocità e senza il minimo rumore.

di Anna Zafesova

LA STAMPA, Martedì 10 Luglio 2001


GIALLO DEL TUPOLEV: COLLISIONE CON UN UFO? (RUSSIA)

Il fitto mistero sulle cause dell'incidente del Tupolev precipitato in Siberia, nel quale hanno perso la vita 145 persone, si apre a nuove ipotesi.
Un esperto sulla sicurezza dei voli, Ivan Ponierov, non esclude la collisione con un Ufo, un pallone sonda o un uccello.

LIBERO, venerdì 6 luglio 2001


LONDRA CHIUDE L'UFFICIO DEI DISCHI VOLANTI (UK)

Sicuramente, e' un PME, ma infine, un'impresa anche se piccola, chiudendo le sue porte, chiude il cuore degli umanisti che prende attenzione ad ogni chiusura.
Non e' successo da noi piu' di tanto, e' in Inghilterra, che abbia per natura delle ramificazioni un po' dappertutto.
Cio' che conforta e' che il grosso capitale non c'entra per nulla, questa volta. E' la colpa degli extraterrestri contro i quali anche Robert Hue e' impotente. Il molto ufficiale Ufficio britannico dei dischi volanti in effetti sta per fermare le sue celesti attivita' dopo im mezzo secolo al servizio degli UFO.
Sul fronte dei dischi volanti occorre saperlo, e' la recessione. Il fondatore del bureau, Dennis Plunkett, lo constata laconicamente: "Ci troviamo in mezzo ad un grande vuoto." Il vuoto e' altrettanto spalancato che gli UFO si presentino in concreto. Brutale transizione: volante e' l'oggetto, violenta e' la sua assenza.
Il vuoto dell'ondata di avvistamenti si traduce in cifre amare: ai bei vecchi tempi, i 1500 ufologi dell'ufficio ricevevano una trentina di resoconti di UFO ogni anno. Oggi, piu' nulla, nada, niente, nothing. Le riunioni mensili sono state annullate per il fatto che mancano i partecipanti, senza dubbio scoraggiati dopo troppo "RAS".
Pertanto, nessuna ribellione in casa Plunkett che avrebbe motivi ben seri di prendersela con gli extraterrestri diventati casalinghi che giungono a lasciarlo senza lavoro. Poiche' infine, che cosa mai gli e' stato fatto? Questo a cosa fa la rima con questo broncio interplanetario? La moda del boicottare ha conquistato il cosmo? Non e' piu' fresca la nostra erbetta per gli atterraggi?
Restiamo calmi. Non e' che arrabbiandosi li fara' ritornare. Ascoltiamo piuttosto il saggio fondatore dell'ufficio degli UFO. Grazie alla sua lunga conoscenza dei nostri cugini d'oltre Terra, David Plunkett conosce i loro costumi e rischia una spiegazione abbastanza ragionevole e per nulla offensiva per il genere umano. Secondo lui, essi hanno probabilmente terminato i loro programmi scientifici di esplorazione del nostro pianeta. Mancavano a loro le inondazioni di Abbeville e i risultati dlele municipali. Restando al di la' di questo, poteva essere del turismo.
Essi sanno tutto di noi, non hanno piu' nulla da imparare. Si impacchettano i dischi volanti e non si perde piu' tempo. Da un lato e' francamente umiliante sapere che la nostra povera umanita', e' facile conoscerla e che l'hanno visitata per dovere senza sognarsi di rimanere per il piacere di farlo. Anche per uno come Plunkett che gli ha dedicato la sua vita.
Da un altro lato si preferisce che gli extraterrestri non spingano troppo in la' le loro ricerche. Sino a qui si sono limitati ad delle osservazioni all'esterno degli esseri umani. Se si insistesse si rischierebbe che essi passassero alla vivisezione.

di Guy Baret

LE FIGARO, martedì 24 aprile 2001



COMUNICATO DELLA SEZIONE UFO DEL PROGETTO ANDROMEDA

Tutti coloro che ritengono di essere stati testimoni di un fenomeno UFO possono darne notizia alla nostra Sezione Culturale per chiedere chiarimenti oppure per comunicare i dati del fenomeno osservato. Si assicura la piu' completa discrezione. Si prega di telefonare al 011.530.846 oppure di scriverci a:

info@merlino.org