I CAMPI APPLICATIVI DELLA ROBOTICA

Attualmente i campi di interesse della ricerca robotica si possono identificare in precisi settori applicativi.
Ciascuno di questi campi comporta la realizzazione di livelli diversi della qualità cognitiva dell'Intelligenza Artificiale impegnata nella funzione robotica:

  1. L'applicazione militare dei robot: si ritiene che l'80% della ricerca statunitense nella robotica sia finanziata dal Dipartimento della Difesa per la realizzazione di dispositivi intelligenti in grado di operare nelle zone di guerra sostituendo l'intervento umano.
    Si parla di "UCAV", aerei privi di pilota a bordo, carrarmati robotizzati; "TUGV", veicoli terrestri mandati in avanscoperta per sgombrare il campo ai soldati che li seguono a poca distanza e "Spawar", apparecchi che lanciano autonomamente da terra piccoli velivolirobot.
    Ma i progetti degli USA sono ancora più ambiziosi. Negli ambienti statunitensi si parla infatti della realizzazione di veri e propri "soldati" robot dalla forma artropoide in grado di usare armi da fuoco. Soldati robot praticamente indistruttibili, in grado di operare nella nebbia, al buio e sott'acqua. Si parla anche di sommergibili robot e di navi portaerei "intelligenti" completamente autonome in grado di lanciare veliveli robot da combattimento. Sembrano essere in allestimento satelliti spaziali, completamente guidati da intelligenze artificali, capaci di sorvegliare il pianeta e di colpire ogni possibile nemico.
    Nel 2007 in Iraq e in Afganistan l'esercito Usa ha schierato creature robotizzate da fantascienza. Le creature da battaglia non solo funzionano, ma sono uno strumento straordinario per alzare il morale e motivare truppe sconcertate da un nemico che spesso attacca imprevedibilmente in forme di devastante guerriglia. Questi robot Vanno in avanscoperta, entrano nei palazzi e nelle grotte, cercano cecchini e individuano trappole nascoste, scoprono e disinnescano bombe. Si prevede che poi cominceranno a combattere, sparando con precisione micidiale, con mitra, mitragliatrici, mortai leggeri e mini-lanciarazzi.
    Sui blog dell'US Army si parla dell'ultima creatura, ancora sperimentale, soprannominata "BigDog". E' la prima che sostituisce i cingoli con quattro zampe iperversatili, in grado di processare 500 impulsi al secondo e di muoversi sui terreni accidentati fino a 6 chilometri l'ora, portando con sé 60 chili di equipaggiamento. Segue incessantemente il gruppo di militari che la usano come appoggio tattico e la sua videocamera stereoscopica associata a uno scanner laser le consente rischiose missioni di esplorazione.
    Sempre in Iraq si attende l'imminente arrivo di altri robot, già pienamente operativi. Sono i piccoli cingolati "Swords", che abbattono ostacoli, oltrepassano trincee, salgono scale, scavano nel terreno e, soprattutto, sanno individuare i bersagli nemici e sparare ad altissima velocità, con proiettili da 8 millimetri fino a quelli da 66.

  2. Il campo dei robot industriali: robot da destinare a lavori faticosi e ripetivi nel campo della produzione industriale, da impiegare eventualmente anche in ambienti ostili, sulla Terra e nello spazio, dove gli esseri umani potrebbero avere difficoltà logistiche e operare con scarsa produttività. Ad esempio impiegati nelle profondità di miniere a rischio di crolli oppure nell'estrazione di minerali sugli asteroidi del sistema solare.

  3. L'applicazione esplorativa: robot da destinare all'esplorazione di ambienti potenzialmente pericolosi per gli uomini. Ad esempio all'interno dei vulcani o all'esterno di stazioni spaziali. Oppure impiegati sulle navi spaziali destinate a viaggi di centinaia di anni-luce per raggiungere lontane stelle.

  4. Il campo dei robot per il supporto personale: robot da destinare all'uso personale degli individui. Realizzati sotto forma di animali-giocattolo educativi per i bambini, di animali estinti da mostrare negli zoo, di assistenti e di infermieri per gli anziani, di artigiani aggiustatutto per la mautenzione delle abitazioni, di veicoli intelligenti con cui farsi trasportare ovunque, di tutori educativi per l'apprendimento delle lingue e delle materie scolastiche, di guardie del corpo e portavalori, di aiutanti domestici per massaie, di assistenti per esploratori e tecnici vari, di personal trainer capaci di insegnare ginnastica e arti marziali.
    Questo settore in particolare, per associare e integrare i robot nella cultura quotidiana degli esseri umani, potrebbe essere quello che più tenderebbe a creare robot simili alle creature viventi esistenti. Impiegando forme di insetti, di animali e di esseri umani per assumere a questo punto l'identità di veri e propri "androidi".
    La possibile richiesta di mercato lascia immaginare il successo che potrebbe avere questo settore. Genitori che riprodurrebbero i loro figli scomparsi, partner inconsolabili che riporterebbero in vita creture robotiche con le fattezze dei loro cari.
    Gli androidi saranno simulacri umani che potranno essere capaci di sorridere, guardare, interagire, riconoscere la voce e simulare e stimolare comportamenti sessuali. Il loro aspetto arriverebbe a non avere più nulla di artificiale, rivestiti di pelle di silicone.
    In questo caso l'impiego più immediato di questi robot sarà quello di rappresentare semplici compagni di gioco o di compagnia con cui riempire la solitudine. Molto probabilmente, in qualche caso, verranno usati anche a scopo sessuale.

  5. Le applicazioni nel campo della bionica: l'applicazione di protesi robotiche guidate da biochip intelligenti impiantati nel cervello per il ripristino funzionale degli arti del corpo umano.

  6. Il campo dei "nanorobot": la realizzazione di microscopici congegni robotici che possono essere introdotti nell'organismo umano e, una volta programmati al loro compito, possano fare diagnosi, acquisire dati clinici o rilasciare farmaci.

  7. Il campo della "robogenetica": la realizzazione di molecole robot costruite sul modello del genoma umano in grado di sostituire quelle danneggiate del corpo o per servire al bisogno del momento. Una riparazione di una parte del corpo o una risposta energetica occasionale nel corso di uno sforzo agonistico.
    Un sistema robogenetico intelligente, parallelo a quello umano, sarebbe pronto ogni volta a rispondere istantaneamente alle esigenze dell'individuo collegato ad esso con terminali forniti dal campo delle neuroscienze.

  8. Il campo dell'informazione mediatica: l'attività di raccolta e distribuzione della cronaca politica e mondana, in tempo pressocchè reale, attraverso i network dell'intero pianeta.

  9. Il campo della "domotica": la realizzazione di sistemi robotici intelligenti in grado di gestire ambienti specifici di utilizzo umano: abitazioni, uffici, supermercati ed altro ancora.
    Ad esempio, nel caso di una abitazione, il sistema intelligente avrebbe a suo carico l'idonea regolazione della temperatura e l'illuminazione dell'ambiente sulle necessità degli umani che vi dimorano. Potrebbe avere il compito di provvedere a procurare e mantenere scorte di cibo nei frigoriferi secondo i gusti degli utenti, di registrare programmi dalla TV e di provvedere alle pulizie e alla manuntenzione della casa.
    Il sistema sarebbe il cuore del funzionamento dell'abitazione, sia un appartamento che una villetta, e si servirebbe di una sua interfaccia antropomorfa per interagire più facilmente con gli umani che l'abitano.

  10. Il campo delle isole di produzione industriale: l'attuazione di isole industriali autonome robotizzate guidate da sistemi di intelligenza artificiale in grado di produrre da soli vari prodotti di mercato: editoria, apparati elettronici, calzature, abiti, ortaggi, medicinali e quant'altro può servire agli esseri umani.
    Le isole robotizzate, guidate da intelligenza artificiale, provvederebbero a un ciclo industriale completo, dalla progettazione dei prodotti al reperimento di capitali, dall'acquisto delle materie prime alla produzione, dallo sviluppo dell'organizzazione distributiva sino al marketing di vendita.

  11. Il campo della funzione amministrativa: l'impiego dei robot destinati al compito di far funzionare uno Stato, dall'amministrazione della cosa pubblica, al controllo della circolazione delle metropolitane, alla gestione delle forze di polizia a quelle della assistenza sanitaria.

  12. Il campo della funzione antropologica: prevede di destinare i robot ad usi di antropologia storica con lo scopo di contribuire alla sopravvivenza nel tempo dell'identità morale e culturale delle istituzioni.
    I robot, creature artificiali realizzabili in strutture a prova dell'usura del tempo e dotate di propria energia autonoma, magari su base di combustione nucleare, possono avere tempi di sopravvivenza molto più lunghi di quelli degli individui della specie umana. Per questa loro caratteristica è prevedibile che possano sopravvivere alle generazioni umane a fronte di eventuali disastri ambientali e di probabili guerre.
    In questo caso è in progetto la realizzazione di robot nella qualità di "macchine di testimonianza temporale" in grado di mantenersi vitali attraverso il tempo per lunghi periodi storici, tanto da divenire testimoni prezioni delle vicende storiche e garanti della sopravvivenza di cultura e di conoscenza scientifica che rischierebbero di essere dimenticati.
    Costruiti per essere attenti osservatori della geo-bio-politica con cui vengono a contatto e in grado di sapersi sottrarre alle aggressioni umane e alle distruzioni naturali.

  13. L'applicazione nel campo della realtà virtuale robotizzata: i sistemi di realtà virtuale robotizzata che gestiranno l'interazione umana con mondi virtuali personali realizzati secondo le esigenze del caso.
    Un possibile sviluppo delle neuroscienze abbinato alla robotica. Essi rappresenteranno veri propri "sogni" programmati e in grado di produrre, per imitare la realtà del mondo primario, eventi e vicende non prevedibili e pertanto anche sviluppate ai limiti delle possibilità umane. Spazi progettuali sul modello del mondo fisico e delle sue variabili fenomeniche, utili per coloro che lavoreranno in ristretti laboratori.
    Mondi necessariamente gestiti da un "Tutore" robot in grado di adattare le esigenze del soggetto e di vegliare sulla sua sicurezza personale.
    Ambienti virtuali in cui sperimentare situazioni ai limiti della sopravvivenza, attuare un relax in situazioni gratificanti, per progettare elementi di architettura e ingegneria in situazioni estreme o più semplicemente per esercitarsi in videogiochi complessi e di grande estensione virtuale.




Dal libro "Uomini, robot e dei"
Di Giancarlo Barbadoro
Edizioni Triskel - Torino 2007