Psicologia - 2004

04/12/2004
Scoperto il meccanismo di formazione dei falsi ricordi
http://www.northwestern.edu/univ-relations/media_relations/releases/2004/10/kenneth.html
http://www.psych.nwu.edu/psych/people/faculty/paller/webmd.html
http://www.vcuhealth.org/content.asp?PageId=P08089
http://nro.sagepub.com/cgi/content/abstract/8/5/391
http://www.cbsnews.com/stories/2004/10/21/health/webmd/main650656.shtml
http://www.scienceblog.com/community/article4372.html

L'evenienza che si possano formare falsi ricordi e come questo avvenga è di notevole importanza sia per la scienza psicologica che per le implicazioni in campo legale. Quanto sono attendibili infatti le testimonianze rese in perfetta sincerità durante un processo?
La psicanalisi attribuisce allo studio dei traumi infantili una grande importanza ed opera riportando a livello cosciente ricordi che sono stati rimossi per vari motivi. Lo stesso Freud si era reso conto, ad un certo punto dei suoi studi, che proprio i falsi ricordi costituiscono un notevole fattore di interferenza nello studio degli eventi traumatici dei pazienti.
Negli ultimi anni i terapisti e gli psicolgi hanno cominciato a rivalutare la cosiddetta "sindrome da falsi ricordi".
Paller e colleghi, della Northwestern University di Chicago, hanno affrontato il problema da un punto di vista sperimentale. Hanno registrato, tramite elettrodi, l'attività dei neuroni quando si chiedeva ai soggetti dello studio di richiamare dei ricordi. Questi ricordi erano però di due tipi: immagini realmente viste e immagini solo visualizzate.
Paller ha così scoperto che, nei casi in cui i pazienti erano convinti di ricordare un'immagine vista realmente ed invece l'immagine era stata solo visualizzata, l'attività cerebrale era molto intensa, talvolta addirittura più intensa di quando ricordavano ricordi reali.
Paller ne ha tratto la conclusione che più i ricordi sono vividi e dettagliati più vengono ritenuti veri, anche se in realtà originano solo da una visualizzazione.


20/03/2004
La specie umana ha cinque sessi
Giornale Libero del 20/03/04
http://www.penguin.co.uk/nf/Author/AuthorPage/0,,0_1000062009,00.html
http://cms.psychologytoday.com/articles/pto-20040107-000005.html

È la provocatoria ipotesi avanzata dallo psicologo inglese Simon Baron-Cohen. Lo psicologo, docente all'università di Cambridge, dove dirige l'Autism Research Center, distingue tra la capacità di capire le persone e le loro emozioni (tipica delle donne) e l'abilità nel sistematizzare i concetti, punto forte degli uomini. Secondo l'autore possiamo considerare il nostro sesso ad almeno cinque livelli diversi, ciascuno dei quali può essere indipendente dagli altri. C'è infatti il sesso genetico o cromosomico - XY corrispondente a maschio, XX a femmina - e il sesso gonadico: siamo maschi, insomma, se abbiamo testicoli che producono ormoni maschili, femmine se abbiamo ovaie che producono ormoni femminili. E poi c'è il sesso genitale: siamo maschi se abbiamo un pene normale, femmine se abbiamo una normale vagina; infine bisogna considerare l'identità di genere e l'orientamento sessuale. Possiamo essere maschi oppure femmine, insomma, ma secondo cinque diversi punti di vista.


19/01/2004
Rimozione dei ricordi evidenziata alla RMN
Newsweek

Uno psicologo della University of Oregon, Michael Anderson, ha pubblicato su "Science" i risultati di una sua ricerca sulla repressione dei ricordi subconsci. Questo fenomeno viene identificato con "una somma di atti consci volti ad ignorare particolari memorie"; tali atti ripetuti, infatti, portano alla rimozione del ricordo. Fin'ora c'era esperienza certa di ricordi indotti nella mente delle persone, ma pochi riscontri della reale possibilità di eliminare ricordi reali. Anderson ha osservato il cervello con la Risonanza Magnetica: durante l'esame, alla richiesta di provare a dimenticare una serie di parole, si è vista una strana interazione tra la corteccia prefrontale e l'ippocampo, un percorso specifico per la soppressione della memoria. Potrebbe essere che si potrà distinguere in futuro tra i ricordi realmente soppressi e quelli indotti?


15/01/2004
Giappone: arriva la macchina dei sogni
Ansa

Prodotta in Giappone, sarà commercializzata in Maggio, è arrivata la macchina che crea i sogni. L'intenzione è quella di aiutare a superare ansie e disagi tramite la programmazione dei sogni idonei.
La macchina è stata sviluppata da Fiko Matsuda, professoressa di sociologia all'università di Tokio, esperta nel meccanismo del sonno e dei sogni.
Grande quanto una macchinetta da caffè è dotata di cinque funzioni per poter stimolare l'immaginazione tramite colori, odori, fotografie e suoni.


01/01/2004
Via neuronale alla repressione: il cervello potrebbe eliminare ricordi indesiderati
http://www.sciencenews.org/20040110/fob4ref.asp

Scoperto che strutture cerebrali specifiche lavorano insieme per permettere alle persone di reprimere determinati ricordi intenzionalmente.