Misteriosi simboli su una fotografia del Viking

Messaggio sul suolo di Marte?
"Sono ombre" dicono i tecnici

In un'immagine inviata dal "modulo" sceso sul pianeta compaiono le lettere B e G, ed il numero 2 - I segni sembrano "scritti" su una roccia - Gli scienziati danno una spiegazione: protuberanze - Il "braccio-sonda" del "modulo" è stato riparato e può funzionare


Pasadena, 25 luglio. Ore sconcertanti al centro di Pasadena, ore di tensione, di febbrile studio: la sonda Viking 1 ha inviato a terra una fotografia del suolo di Marte su cui comparivano le lettere "B" e "G" e un numero: "2". Sembrava che una mano avesse scritto il misterioso messaggio su una grossa roccia a poca distanza dal modulo della sonda spaziale. Scienziati e tecnici sono rimasti allibiti, in silenzio per alcuni secondi, cercando di vincere l'emozione (e forse lo sgomento) per quella inattesa prova di "vita" sul pianeta rosso.
Dopo molte ipotesi, in attesa di sciogliere definitivamente l'enigma, l'équipe di specialisti ha dato una prima spiegazione delle lettere e del numero: "Dopo aver attentamente esaminato l'immagine si ritiene - dice un comunicato ufficiale - che quella che sembra una chiara lettera "B" sia determinata dalle ombre di due protuberanze ". Nell'identico modo, ossia con la proiezione e l'ombra dei diversi minerali che compongono la roccia, vengono spiegati gli altri due strani segni. " Si tratta semplicemente di un fenomeno di ombre provocato dalla struttura irregolare della roccia ", hanno detto Jim Martin, responsabile del progetto Viking, e Alan Binder, uno degli scienziati che si occupano direttamente delle fotografie di Marte rilanciate sulla terra dalla sonda. " Fenomeni come questi sono comuni sulla Terra. altri apparenti simboli potranno comparire su altre foto ", ha aggiunto, spiegando che l'uomo è portato a vedere su marte segni che hanno con lui qualcosa di familiare. E ha citato il caso di altre formazioni come quella di un grosso sasso a forma di auto utilitaria, soprannominato scherzosamente " la Volkswagen ".
Si parla di possibilità di forme di vita, la fantascienza cacciata di prepotenza dalla porta rientra irruente dalla finestra. La gente vuole sapere, quelle lettere sembrano un messaggio: G B 2. Ma gli scienziati scuotono il capo. " Su Marte, per ora, non abbiamo trovato tracce di vita ", dicono e attendono che il braccio del Viking entri in funzione (se il guasto sarà rimediato) per analizzare il terreno.
Verso le nove (ora italiana) di oggi sono state inviate da Pasadena istruzioni al "Viking I " per cercare di rimettere in sesto il " braccio " lungo circa tre metri destinato allo scavo e al prelievo del suolo marziano, da analizzare poi nel quadro delle attese ricerche. Secondo i tecnici di Pasadena, uno spinotto di bloccaggio del " braccio " si è inceppato, ed occorre ovviare a questo inconveniente per poter procedere nel vitale programma consistente nella ricerca di eventuali forme di vita sul "pianeta rosso". Il programma prevede per mercoledì il primo prelievo di campioni dal suolo.
La conferma che il " braccio " meccanico potrà funzionare è giunta alle 21 (ora italiana) attraverso una fotografia inviata dalla sonda, che lo mostra intatto.
Tra ieri e oggi intanto, i dispositivi a bordo del " Viking " hanno esaminato l'atmosfera esistente sulla superficie del pianeta, Hanno trasmesso a terra una fotografia a colori di un tramonto "marziano" e hanno analizzato la composizione dei gas atmosferici. Infine, Un altro dei problemi tecnici incontrati dal personale di Pasadena si è risolto da sé: oggi la radio che da giovedì trasmetteva con la potenza di un solo Watt, appena è stata sollecitata da terra ha preso a funzionare con una potenza di 30 watts, cioè quella prevista. Ciò consentirà di ricevere nuovamente fotografie molto chiare durante le programmate due ore di trasmissione.
I tecnici di Pasadena sono piuttosto perplessi sui bollettini meteorologici inviati da Marte, che riportano sempre le stesse caratteristiche senza variazioni.
Solo la temperatura è leggermente diminuita, mentre gli spostamenti dei venti sono rimasti immutati.

s. s.

La Stampa Sera, 26 luglio 1976