I PIANETI EXTRASOLARI



L'anello di polvere protoplanetario rilevato nel 1983 intorno alla stella Beta Pictoris nella Costellazione Pictor e distante 62.9 anni luce dal Sole. Nel 1984 venne rilevata la presenza di due pianeti giganti sulle orbite esterne. (fotografia ottenuta, mascherando la luce della stella, a mezzo del satellite IRAS)





L'oggetto planetario (in basso) rilevato nel 2004 in orbita intorno alla giovane nana bruna 2M1207 nella Costellazione dell' Hydra alla distanza di 230 anni luce dal Sole. L'esopianeta possiede una massa 5 volte maggiore di Giove. (fotografia ottenuta dall'ESO, l'Osservatorio europeo australe, con il metodo dell'Ottica adattativa)





Nel 2005 viene rilevato un esopianeta intorno a Gliese 581, una piccola e fredda nana rossa, situata in direzione della costellazione della Bilancia e che dista dalla Terra poco più di 20 anni luce. La massa di questa nana rossa è pari a circa il 30% di quella del Sole e, essendo meno calda, la sua luminosità è circa 50 volte inferiore a quella della nostra stella.
Il pianeta, battezzato Gliese 581 b, è uno dei più piccoli tra tutti quelli finora noti. Le sue dimensioni sono 1,5 volte quelle della Terra, con una massa circa 5 volte superiore, paragonabili a quelle di Urano e Nettuno (circa 50 mila chilometri di diametro). Orbita a 11 milioni di chilometri dalla stella, con un periodo di rivoluzione di 11 giorni.
Sulla base dei modelli messi a punto dai ricercatori dovrebbe trattarsi di un pianeta roccioso, come la Terra, e forse interamente ricoperto da un oceano. Questi risultati rendono la scoperta ancor più interessante, in quanto l’acqua è uno degli elementi essenziali per lo sviluppo di forme di vita simili a quelle che conosciamo.
Secondo le stime degli scopritori, un gruppo degli Osservatori di Ginevra e Lisbona, dell’Università di Grenoble e dell’Istituto di Astrofisica di Parigi, la temperatura media su questo pianeta dovrebbe essere compresa tra 0 e 40 °C e, quindi, si troverebbe nella cosiddetta "zona di abitabilità", la regione attorno ad una stella in cui l’acqua può essere presente allo stato liquido.
La scoperta è stata effettuata con il telescopio da 3,6 metri di apertura dell’Eso, l’Osservatorio Australe Europeo di La Silla, in Cile, utilizzando un sofisticatissimo spettrometro, che è uno dei più precisi e accurati per dare la caccia ai pianeti extrasolari.





Nel giugno 2008 viene scoperto un pianeta "gemello" della Terra. Si trova a una distanza equivalente a quella di Venere rispetto al Sole.
Si chiama MOA-2007-BGL-192Lb e orbita attorno a una stella che è forse un milione di volte più debole del Sole. Ad oggi è il più piccolo pianeta individuato finora attorno a una stella normale.
E' stato rilevato da Nicholas Rattenbury dell’Università di Manchester e David Bennett dell’University of Notre Dame utilizzando il nuovo telescopio MOA-II sul Mount John Observatory in Nuova Zelanda.
Il MOA-2007-BGL-192Lb si trova nelle vicinanze di una stella di contenute dimensioni che potrebbe essere una nana rossa o una nana bruna in grado di diffondere ben poca luce e riscaldando perciò ben poco il pianeta: è infatti circa tremila volte o forse anche un milione di volte più debole del Sole.
Il pianeta si trova nella ipotetica zona abitabile a una distanza equivalente a quella del nostro Venere rispetto al Sole. E se l'astro garantisce poco calore, il resto, ipotizzano gli scopritori, potrebbe arrivare dal nucleo interno caldo dello stesso pianeta che ha una dimensione circa tre volte la Terra. Con questo ragionamento gli astronomi azzardano la possibilità che vi siano anche degli oceani d’acqua, mantenuti liquidi appunto dal calore interno, mentre potrebbe essere pure avvolto, aggiungono, da una sottile atmosfera. L’ambiente apparirebbe insomma forse simile al nostro freddo pianeta nano Plutone.
La scoperta del gelido corpo è frutto della tecnica di osservazione detta «lente gravitazionale» per cui la stella madre col nuovo pianeta (che però non si vede ma se ne avverte la presenza) viene amplificata nell’immagine quando la sua luce sfiora un astro molto massiccio posto tra noi e la stella in oggetto. A fare questo effetto è proprio la forza di gravità del corpo massiccio che funziona proprio come una lente ingigantendo l’oggetto che gli sta dietro.





Nel giugno del 2008 vengono scoperte tre "super-terre". La più piccola è quattro volte il nostro pianeta, la più grande nove volte.
Orbitano insieme attorno ad alla stella HD 40307 nella costellazione del Pittore e distante dalla Terra 42 anni luce.
L’autore della scoperta è Michel Mayor dell’Osservatorio di Ginevra , a cui si deve il ritrovamento nel 1995 del primo pianeta extrasolare attorno a Pegasi 51.
La natura di questi pianeti dovrebbe essere rocciosa, hanno una taglia di poco superiore alla Terra avendo una massa, uno 4,2 volte superiore e gli altri due 6,7 e 9,4 volte maggiore. Sono inoltre molto vicini alla stella madre, pressappoco nell’area in cui gira il nostro Mercurio vicino al Sole, e il loro anno dura rispettivamente quattro giorni, 10 e 20 giorni. La scoperta è stata possibile utilizzando uno speciale spettrografo noto come Harps (High Accuracy Radaial Velocity Planet Search) installato su un telescopio dell’European Southern Observatory a La Silla in Cile.





Nel settembre 2008 viene scoperto un pianeta extrasolare avvistato intorno a una stella simile al Sole, ma piu giovane e con una massa dell'85% inferiore. Per la prima volta viene eseguita una vera fotografia di un esopianeta.
Il rilevamento riguarda un massiccio corpo planetario otto volte più consistente del nostro Giove che ruota intorno alla stella 1RXS J160929.1-210524 distante dalla Terra 500 anni luce. La temperatura alla sua superficie è stata valutata intorno a 1500 gradi centigradi e orbita a 150 milioni di chilometri dalla stella madre.
Autore della scoperta è Ray Jayawardhana dell'Università di Toronto che ha condotto un'indagine che riguarda 85 stelle analizzate a mezzo dal Gemini North Telescope alle Hawaii.