CIAMPI: L'EURO STRAORDINARIO REFERENDUM SULL'UE

Il presidente a Livorno: cittadini più europeisti di quel che credono i governanti

(LA STAMPA - 16 febbraio 2002)



- I cittadini europei sono più europeisti di quanto credano i governanti -. E non è vero che gli italiani non si siano espressi sull'euro: in questi giorni abbiamo assistito ad un vero e proprio "referendum", dice Carlo Azeglio Ciampi, e la moneta unica l'ha vinto.
Il presidente della Repubblica non condivide l'euroscettismo che talvolta affiora in qualche cancelleria. Non condivide neppure che si lasci intendere l'esistenza di un qualche deficit democratico nelle istituzioni che l'Ue si accinge a creare dopo l'ingresso nell'euro. Nella visione del Quirinale è vero semmai il contrario: la gente è più europeista di quanto non si pensi spesso nei palazzi. E a proposito del referendum sull'euro, evocato più volte anche da esponenti della Lega, Bossi compreso, Ciampi fa presente che - il referendum c'è stato, gli europei hanno votato con le loro tasche. Tutto ci si poteva attendere, tranne un'adesione tanto piena e immediata. Si trattava di rinunciare alla propria moneta, di superare difficoltà materiali di cambio. La risposta è stata straordinaria, il change-over si è rivelato un grande successo -. E ancora: - I cittadini si sono dimostrati molto più maturi e convinti della necessità di andare avanti verso l'Unione europea di quanto i loro stessi governanti non credano -.
Ciampi ricomincia da Livorno, la sua città, il secondo viaggio in Italia, in un clima quasi familiare. Di tanto in tanto si fa largo tra la folla un vecchio amico o un lontano parente, e il capo dello Stato lo riconosce, lo abbraccia. Alla redazione del Tirreno, ad esempio, dove Ciampi è stato accolto da Carlo Caracciolo, Piero Ottone e Sandra Bonsanti, si è fatto avanti il fotografo che lavorava per il negozio di ottica che fu del padre e poi del fratello di Ciampi. Abbracci, flash. Al porto Mediceo le navi hanno salutato l'arrivo e la partenza del Presidente di casa suonando le sirene. C'è un convegno sulla dimensione europea e mediterranea di Livorno, il capo dello Stato ascolta i relatori - il ministro dell'Ambiente Matteoli, l'ex ministro Napolitano, il sindaco di Firenze Domenici -, e prende appunti mentre il presidente della Regione Lazio Storace afferma: - L'Unione europea non può limitarsi a essere solo economica, monetaria, delle banche e dei banchieri. Questi sono solo dei passi. Bisogna giungere ad organismi politici che siano davvero espressione di volontà politica, e non dei poteri delle banche e delle grandi associazioni finanziarie -. Poi Ciampi va al microfono e argomenta: -Si parla a volte di fare dei referendum. Io mi domando, quale maggiore referendum si può fare di quello che si è tenuto il primo gennaio scorso con l'introduzione dell'euro? Quello è stato un referendum straordinario, coronato da un grande successo -. Un motivo in più per - andare avanti con convinzioni negli ulteriori passi istituzionali che devono vedere il completamento dell'unione europea -.
Non è stata casuale neppure la scelta dei concittadini da premiare con la massima onorificenza italiana, il cavalierato di gran croce al merito della Repubblica. Ciampi l'ha consegnata allo storico Furio Diaz e al filosofo Nicola Badaloni, i sindaci (comunisti) della ricostruzione di Livorno, distrutta per i tre quarti dalla guerra. Diaz è stato sindaco dal' 45 al '54 ( e uscì dal Pci due anni dopo, in seguito all'invasione dell'Ungheria), Badaloni dal '54 al '65. Poi Ciampi ha consegnato la "livornina d'oro", l'onorificenza cittadina, al rabbino Elio Toaff, un amico di famiglia del presidente, per decenni alla guida della comunità ebraica di Roma.


di (a.c)

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