IL CASO DEL CANAVESE
CROP CIRCLES IN PIEMONTE

IL REPORTAGE DELLA SCOPERTA

di Alberto Dovana e di Miriam Madau

I cerchi nel grano: recentissimi ritrovamenti nel Canavese, la testimonianza diretta.
La loro natura ancora inspiegabile e la loro presenza su tutto il pianeta


Montalto Dora, 15 giugno 2003… e giorni seguenti.
Solitamente ci si aspetta che fenomeni ritenuti insoliti accadano in posti lontani da dove viviamo, venendone a conoscenza magari attraverso la lettura di giornali o perché mandati in onda da qualche programma televisivo.
E' il caso, per esempio, dei crop circles o "cerchi nel grano", disegni sui campi, via via sempre più elaborati, rinvenuti in diversi posti del pianeta a partire dagli anni '70; ne sono stati riscontrati infatti in Gran Bretagna (quelli in Inghilterra i più famosi), in Olanda, Germania, Ungheria, Svizzera, Giappone, Australia, Canada, Puerto Rico, Russia e continuano a tutt'oggi le segnalazioni delle loro formazioni.
Immaginate quindi lo stupore nel vedere proprio noi, oggi, e qui vicino a casa uno stupendo esempio di queste "opere artistiche".
Tutto è cominciato durante il ponte del 1° giugno. Siamo due abitanti del Canavese (Piemonte) e approfittando di questa estate prematura abbiamo preso a girare la zona con la motocicletta nei ritagli di tempo libero, alla scoperta di angoli caratteristici e soprattutto immersi nel verde. Percorrendo la strada provinciale che da Strambino porta a Vische, intravediamo in un campo di grano ancora verde delle zone di spighe piegate.

Il "Bilanciere", il secondo dei tre crop circles scoperti da Dovana e Madau.

Ci fermiamo per osservare più da vicino il fenomeno: il tutto, nel complesso, appariva come un disegno non ben definito guardandolo dal piano stradale. Una caratteristica ci ha colpiti subito: i margini netti del disegno, all'interno del quale tratti di spighe in piedi si succedevano ad altri coricati e non spezzati e con il fusto che ricresceva verso l'alto.
Purtroppo la zona, in aperta pianura, non ci permetteva di averne una visione globale, così decidiamo di ritornare sul luogo con una scala ed apparecchiature fotografiche per un primo approccio visivo un po' più approfondito.
Inoltre per completare questa nostra ricerca, che ormai ci aveva incuriositi alquanto, ma allo stesso tempo fedeli ad uno spirito di scientificità, abbiamo effettuato una campionatura sia delle spighe che del terreno all'interno ed all'esterno del disegno. Durante la campionatura è stato possibile osservare che le spighe formanti il disegno presentavano il fusto completamente piegato ma non spezzato e la spiga, a sua volta, formava un angolo di 90° col fusto, rivolta verso l'alto ed in procinto di maturazione come le spighe del grano in piedi.
Parlando del fenomeno con chi aveva avuto modo di osservare da vicino dei crop circles in Inghilterra, si è notata la totale assenza di polvere bianca all'interno della formazione, presente e caratteristica nei disegni nel grano di quel paese. Ci hanno colpito, facendo un confronto con le immagini riportate in testi in nostro possesso (vedi bibliografia), alcune peculiarità:
1) La presenza di alcune "barriere" di piantine in posizione eretta all'interno di una parte del disegno;
2) alcuni piccoli cerchi formati da spighe in piedi (e non piegate);
3) in una parte del disegno era presente una linea di spighe piegate che ci ricordava una testa coi capelli dove la riga delimita un fronte di capelli a destra ed uno a sinistra (foto a destra).
Contattiamo quindi la Ecospirituality Foundation, poiché veniamo a conoscenza, tramite la rete web, che in essa opera una commissione che si occupa della ricerca in questo settore specifico.
Dopo le prime osservazioni fotografiche, però, giungiamo alla conclusione, anche su consiglio della Ecospirituality Foundation, che solo una visione dall'alto ci avrebbe potuto aiutare nella definizione più precisa della insolita formazione.
Decidiamo allora di recarci dal sig. Naviglio Galletto, vice-presidente dell'Avio Club Montalto e pilota di aerei da turismo, al fine di sorvolare il posto e realizzare una documentazione dall'alto che potesse completare la visione in toto del campo interessato e poter dare dei connotati più precisi alla nostra scoperta.
Sabato 7 giugno, alle ore10:30, Alberto parte con un aliante a motore a due posti per sorvolare la zona e condurre una ricerca il più possibile completa con foto e video. Una volta giunti sopra il luogo interessato si è potuto constatare la

All'interno del "Bilanciere".

peculiarità del sito e l'effettiva formazione di un disegno che si presentava come un pittogramma, non a forme circolari, bensì un tracciato complesso.
Le nostre impressioni e di chi ha potuto vedere le immagini raccolte, sono state che difficilmente il vento, la pioggia o la grandine avrebbero potuto determinare linee così nette di demarcazione tra spighe coricate e spighe in piedi e che, quindi, il fenomeno avrebbe meritato uno studio approfondito.
Così, a distanza di una settimana, e cioè oggi domenica 15/06/03, abbiamo voluto risorvolare la zona sia per spirito di ricerca, sia di interesse per il volo; …e poi Miriam non voleva farsi scappare l'occasione di volare con il moto-aliante. Dopo pochi minuti di volo, con la curiosità di osservare le bellezze del paesaggio sottostante e fantasticando sull'idea di ulteriori scoperte, ecco che appare davvero, in un biondo campo di grano, un crop circle "DOC", che lascia a bocca aperta passeggero e pilota. Lo stesso pilota esclama che così belli li aveva visti solo sui libri e …. giù a virare per poter fotografare e filmare al meglio questa scoperta!
E' stata una vera emozione, soprattutto perché la visione aerea dà proprio quell'esaltazione di perfezione e di mistero che cattura anche il più scettico o distratto. Non si può fare a meno di chiedersi chi o cosa l'abbia determinato e quale significato celi. La voglia di indagine e ricerca si scatena!
Sorvolando abbiamo rilevato che l'asse maggiore del disegno è orientato a 300° Nord magnetico, mentre il campo è posizionato lungo la strada provinciale che porta da Scarmagno a Perosa.
In questa occasione il lavoro di scoop procede al contrario, rispetto alla prima esperienza, e sfruttando il fatto di essere in alto proseguiamo di comune accordo col pilota la ricerca mirata di altri disegni nei campi vicini.
Sorvoliamo comunque fino al pittogramma precedente e possiamo osservare, sempre più eccitati, che nei campi limitrofi appare un altro disegno!!! La forma del disegno rappresenta una vela o un' ala con un cerchio posizionato sull'asse più corto, questa volta però in un campo di mais.
Prendiamo dall'alto i riferimenti necessari per i successivi sopralluoghi a terra di questo nuovo crop circle che nominiamo subito la "VELA", e che si trova addentrandosi a sinistra per una stradina di campagna dalla provinciale che da Crotte porta a Vische.
Stupendo!!! Il nostro volo continua ancora fin sopra alla dorsale morenica della Serra, con i nostri 4 occhi simili a radar che scandagliavano i campi sottostanti.
Rientrati dal volo ci siamo dedicati alla fase di rilevazione a terra sul cerchio nel grano, sia video-fotografica che di campionatura.

All'interno del "Pittogramma", il primo dei tre crop circles scoperti da Madau e Dovana.

Le caratteristiche del crop circle che poi abbiamo nominato "IL BILANCERE" si sono presentate come segue:
1) tutti i margini sono ben definiti;
2) le piantine di grano che compongono i cerchi del crop circe sono completamente sdraiate e ruotate in senso orario;
3) nel centro esatto del cerchio maggiore le piantine sono appoggiate a terra in fascetti che si sovrappongono tra di loro e che danno origine al movimento orario (vedi foto)
4) i cerchi più piccoli presentano un ciuffo centrale di poche spighe diritte;
5) i fusti delle spighe sono piegati e non spezzati e le stesse sono andate normalmente a maturazione;
6) i fusti delle spighe piegate presentano i nodi ingrossati;
7) sotto le spighe piegate in senso circolare orario si possono notare delle spighe completamente verdi e pari a metà della grandezza delle mature;
8) sul terreno, sotto alle spighe piegate (sia a livello dei cerchi che delle rette) non vi è presenza di polvere bianca, ma uno strato verde (muffe, muschio? Altro?) che è presente solo all'interno del disegno e non nelle porzioni di campo osservate fuori dal disegno;
9) per ciò che concerne le linee rette del disegno, il grano si presenta piegato con andamento lineare e con direzione Nord nella linea più lunga, mentre nei 2 bracci laterali la piegatura segue la direzione Est ed il braccio opposto la direzione Ovest;
10) abbiamo rilevato la presenza di due piccoli "oggetti" di colore nero, dall'aspetto carbonizzato e disidratato che sono stati anch'essi raccolti per essere sottoposti ad analisi di laboratorio.
Un'altra cosa ha catturato la nostra attenzione percorrendo una "tramline" (linea del trattore). Nel documentare i piccoli rettangoli al lato EST del cerchio principale, abbiamo constatato che:
1) nel 1° rettangolo (il più attiguo al cerchio), la totale assenza di grano al suo interno, vi è solo terra e l'estremità superiore di poche spighe cadute a terra e dal colore grigio;
2) nel 2° e 3° rettangolo, presenza di alcuni ciuffi verdi di erba e qualche sparuta spiga bruciata.
Il sopralluogo nel crop della Vela ci ha dato modo di rimanere ulteriormente stupiti. E' stata una visione mozzafiato perchè la vegetazione che forma il disegno è completamente diversa da quella fuori dal disegno pur restando la stessa tipologia di coltivazione.
Abbiamo notato quanto segue:
1) l'asse maggiore della vela è esattamente orientato Est-Ovest dove la base è a Ovest e il vertice a Est;
2) presenza di una macchia circoscritta di polvere gialla in una zona ben precisa del campo;
3) il terreno interessato dal disegno sembra appena arato perchè si presenta soffice e friabile, mentre non è così dentro al cerchio e al di fuori del disegno;
4) le piante di mais che formano la vela sono effettivamente 1/4 più piccole rispetto a quelle al di fuori del disegno, delle quali alcune sono essiccate sulla punta delle foglie e sono indietro con la maturazione di diversi mesi;
5) le piante esterne al disegno sono completamente verdi, hanno la pannocchia con la peluria che va dal viola al giallino e sulla loro sommità presentano la fioritura;
6) la linea che taglia la vela sul terzo superiore verso est è formata da un campo coltivato a soia. Anche in questo caso le piantine di soia comprese nel disegno sono quasi tutte secche e le poche superstiti indietro nella maturazione rispetto a quelle poste al di fuori del disegno, che si presentano invece rigogliose e verdeggianti;
7) le piante di mais del cerchio sono uno spettacolo. Dal margine esterno, nello spazio di non più di 1,5 metri, digradano velocemente in altezza, da verdeggianti fino ad arrivare a quelle piccole e secche. Le piante che compongono il cerchio sono verdi, alte e mature come quelle al di fuori del disegno.
Sono stati in oltre raccolti campioni dentro e fuori la formazione.

La "Grande Vela", il terzo dei crop circles scoperti da Madau e Dovana.

In contatto con la Commissione di ricerca che fa capo alla Ecospirituality Foundation abbiamo passato il "testimone" alla loro esperienza e serietà di ricerca scientifica nel settore dei fenomeni Fortiani. Consegniamo, infatti, nei giorni seguenti, tutto il materiale in nostro possesso alla E.F. affinché possano condurre le indagini e le analisi opportune in modo che la nostra curiosità, ed ora anche il nostro interesse sul fenomeno possano avere una risposta non lasciata al caso, ma opportunamente e scientificamente valutata ed interpretata.
Dopo la pubblicazione della scoperta dei crop circle sui quotidiani locali (a partire da mercoledì 18 giugno), ci ha colpito un atteggiamento poco giustificabile da parte di alcuni di questi stessi organi di informazione e degli improvvisati "esperti" dell'argomento e cioè il bisogno assoluto di dare una spiegazione plausibile subito, nell'immediato, e "coi piedi per terra" al fenomeno, senza basi analitiche e metodologia scientifica ma cercando di dare velocemente pure "impressioni" empiriche e motivazioni talmente azzardate al limite del ridicolo.
Senza dubbio la nostra avventura è stata entusiasmante, in quanto ci siamo sentiti spinti da uno spirito di libera ricerca, non legata a dogmi o idee preconcette ma guidati dal bisogno di una esperienza diretta, condotta in prima persona sull'osservazione e lo studio dei fenomeni che l'universo in cui viviamo ci propone e da cui trarre una conoscenza atta a migliorare la nostra condizione di esseri viventi.
Ci siamo trovati d'accordo sul fatto che la conoscenza dei fenomeni della Natura che ci circonda (di qualsiasi tipo anche se strano ad un primo approccio) possa aprire a vasti orizzonti e sia la principale fonte ispiratrice di creatività, come già disse un vero ricercatore prima di noi: "Il sentimento più bello che possiamo provare è il senso del mistero. E' la fonte di ogni arte autentica, di ogni vera scienza. Colui che non abbia mai conosciuto un tale sentimento, che non possiede il dono di meravigliarsi, tanto varrebbe che fosse morto, giacchè i suoi occhi sono chiusi" (Albert Einstein ).

di Alberto Dovana & Miriam Madau

Bibliografia
- M. Hesemann, "I nuovi cerchi nel grano". Ed. Mediterranee 2002.
- Eltjo H. Haselhoff, "La natura complessa dei cerchi nel grano". Natrix Ed 2002.

La Cerca del Graal - settembre 2003