IL CROP CIRCLE
DI PONTECURONE

A cura della Commissione per l'Indagine sui Fenomeni Fortiani
della Ecospirituality Foundation


Un particolare del crop circle.


Le spighe di uno dei cerchi, mosse in senso rotatorio.


Un sentiero di steli coricati al suolo sui noduli porta al centro del crop circle.


Il centro del crop circle.


Un piccolo globo luminoso fotografato a 50 metri dal crop circle


UN CERCHIO NEL GRANO

17 giugno 2004

Compare nella campagna al confine tra Piemonte e Lombardia, in provincia di Alessandria, un crop circle in un campo coltivato a frumento su un terreno rialzato rispetto al piano stradale.
Il campo interessato si trova poco fuori dal Comune di Casei Gerola, già in territorio risultante sotto il Comune di Pontecurone, in provincia di Alessandria, al confine con la Lombardia.
Il crop circle si è formato nella notte tra giovedì 17 e venerdì 18 giugno 2004. Lo scopritore, nonché primo testimone della comparsa del crop circle è stato lo stesso agricoltore, come lui stesso ha raccontato, il quale solitamente percorreva la stradina di campagna limitrofa al campo per recarsi al di là del campo interessato per irrigare i terreni attigui.
Sabato 26 giugno 2004, mentre raccontava l'accaduto, il suo stupore era ancora vivo. Il disegno era composto di 7 cerchi: 4 in fila (ma non perfettamente allineati tra di loro) e collegati tra di loro da una linea e 3 simmetricamente distanziati e soli, senza collegamenti con gli altri 4 e tra loro stessi. Il cerchio più grande misurava 13,60 metri.
Ma quello che ha colpito e stupito di più l'agricoltore è stato il fatto che non ci fosse nessuna traccia di passaggio che portasse al disegno, nessuna traccia di nessun tipo, tanto da fargli subito pensare che chiunque o qualsiasi cosa che l'avesse fatto per forza dovesse rimanere sospesa in aria. Come lui stesso ha detto "… io penso che un uomo non può fare un capolavoro del genere "… "sono quasi 60 anni che faccio agricoltura e so riconoscere i segni e le tracce di qualcuno che passa nel grano: se si prova ad andare dentro nel campo uno può stare attento quanto vuole ma non può non lasciare tracce, è obbligato a lasciarle…perché il grano è bello e si vedrebbe subito."
Alla domanda se avesse mai visto prima d'ora una cosa del genere , ha risposto:" Non ne avevo mai sentito parlare, davvero, ma, per combinazione, 10-12 giorni prima non distante da qui, a Rho, e, a occhio e croce l'immagine del disegno non era molto lontana dal ricordare poi quella che è apparsa qui (almeno, secondo il mio punto di vista). Quando si sono recati qui gli esperti hanno detto che questo è il più perfetto che hanno visto".
Purtroppo tanta perfezione è andata subito sciupata e rovinata. L'agricoltore ha riportato che addirittura ancora alcune sere dopo c'erano 2 ragazzi che facevano le capriole dentro il crop circle. E ha aggiunto: "non esagero ma domenica notte ( 20 giugno 2004), a mezzanotte, nel campo ci saranno state 300 persone: c'era la fila di automobili lungo la strada che arrivava fino quasi al paese di Casei".
L'agricoltore ha raccontato che era disperato per lo scempio che fino a tarda notte curiosi e maleducati hanno fatto nel crop circle calpestando dappertutto senza la minima attenzione, fotografando, pestando e strappando. Gli hanno rovinato tutto: sia il raccolto che il disegno, di cui lui andava fiero e a cui portava rispetto. La cosa l'ha esasperato al punto che ha deciso mietere il grano spianando i disegni in modo che non ci fosse più niente da vedere.
In verità ha rasato tutti i cerchi tranne uno di quelli isolati, il più a est, che essendo il più in disparte era stato risparmiato abbastanza dai curiosi e, non sentendosi di cancellarlo, lo ha mantenuto integro.


Dal libro
IL MISTERO DEI CERCHI NEL GRANO E LA TRADIZIONE DEI CELTI
della Triskel Editrice, 2003
a cura di:
Giancarlo Barbadoro, Rosalba Nattero, Miriam Madau e Alberto Dovana