IL CROP CIRCLE
DI VALDELLATORRE

A cura della Commissione per l'Indagine sui Fenomeni Fortiani
della Ecospirituality Foundation


Una parte del crop circle tracciato nell'erba.


L'erba piegata, e non spezzata, sul bordo del crop circle.


Una delle "impronte" del crop circle.


Nella fotografia si rilevano due " orbs ", le inspiegabili sfere luminose e diafane che vengono colte occasionalmente dalle macchine fotografiche digitali. In questo caso sono su pellicola ordinaria.


IL CROP CIRCLE NELL'ERBA

Maggio 1993

Nel boschetto retrostante a una villetta di Valdellatorre (Torino) viene rinvenuto un crop circle tracciato nell'erba. Il cerchio e' di appena una decina di metri di diametro.
La singolarita' del fenomeno appare nella constatazione che la formazione non puo' essere attribuita al vento essendo la zona riparata dagli alberi. Inoltre nell'area del crop circle le piantine d'erba interessate al fenomeno sono tutte con struttura a noduli con infiorescenze a spiga di grano.
Le piantine non risultano spezzate ma accasciate al suolo come se lo stato della normale tensione di struttura fosse venuta meno.
In questa occasione, sul luogo vengono fotografati anche degli " orbs ", gli inspiegabili globi luminosi e diafani che vengono solitamente osservati sui siti dove compaiono i crop circles. La loro natura rimane un mistero che non ha ancora una soluzione. Le foto sono state fatte su pellicola normale da sviluppo.
Il 1993 e' ancora l'epoca in cui sono solo rilevabili le formazioni di natura circolare ed e' l'epoca in cui e' ancora diffusa l'opinione che i crop circles siano prodotti dall'azione del vento oppure dagli animali.
Solo piu' tardi, negli anni a venire, appariranno crop circles di grandi dimensioni e dalle forme complesse.
Verra' quindi scoperta l'azione termica sui noduli dei vegetali impiegati nella forma dei disegni e la presenza sugli steli delle sferule di silicio osservabili solamente al microscopio.


Dal libro
IL MISTERO DEI CERCHI NEL GRANO E LA TRADIZIONE DEI CELTI
della Triskel Editrice, 2003
a cura di:
Giancarlo Barbadoro, Rosalba Nattero, Miriam Madau e Alberto Dovana